21 luglio 2008

resto senza sigarette: semi-dramma di un pomeriggio d'estate. Il mio tabaccaio è una persona garbata e cordiale, ma purtroppo è in ferie, dunque mi tocca rivolgermi altrove per placare il mio vizio malsano e dispendioso. Ovvero, da un altro tabaccaio. Uno che mi è antipatico. Ma non è antipatico solo a me, è antipatico all'umanità in generale, nondimeno noi fumatori siamo talmente autolesionisti da permettergli di lavorare.
Esco senza cambiarmi, con indosso un prendisole che ha visto estati migliori, di sicuro più calde come quella torrida del 2003. Manco mi pettino, ma ho l'ottimismo di sperare che la succinta mise estiva, quantunque piuttosto lisa, incontri l' indulgenza di eventuali astanti. Certo, me ne rendo conto solo ora, se mi spazzolavo dalla scollatura i peli bianche del mio gattino che spiccano sullo sfondo blu del vestito era meglio.
Arrivo volando in bici e mi appresso al bancone dove un signore d'età, estremamente corpulento, sta facendo una ricarica per il telefonino e poi si compra quelli che lui chiama due grattini...son lì che penso che francamente indossa un paio di pantaloni corti di una taglia in meno a quella che sarebbe indicativa per la sua mole, quando occhieggio sul cellulare una foto, a guisa di sfondo, una cosa...un incrocio tra Valerio Merola e Gigi D'Alessio...no, è troppo! devo andarmene via! sto per svenire! entra una che annuncia a tutto il locale, non solo al barista-tabaccaista, che vuole una brioche vuota. La mangi ora? e si! è il mio pranzo! accipicchia sono le 16 passate...è da ieri sera che non mangio! E rende complice tutto il locale del suo stoico digiuno,Porella...mi giro e resisto a fatica! certo se mangia in un modo così disordinato per forza è grossa. Ma c'è proprio bisogno di rendere consapevole della questione tutta la provincia? Se io fossi senza cibo da ieri sera, mi sarei già attaccata alle orecchie degli astanti...
Arriva uno e semplicemente mi passa avanti, dato che io ho davanti a me il signore corpulento, quello ci scavalca di lato entrambi e si mette in quella parte del banco dove non accedono i clienti! o Zeb Machain così non vale! finalmente il corpulento si sposta e guadagno il bancone, ma mi si affianca pericolosamente un tatuato-pelato-bassotto praticamente la versione ristretta di Facchinetti-figlio, eh no! tocca a me!
piglio, pago e torno alla bici, mentre lo zio Zeb sta caricando il suo carico sul motorino, mi verrebbe voglia rimarcare che mi è passato avanti, ma dalla faccia mi sembra che manchi dei riferimenti intellettivi per capire la questione, e poi fa caldo.
Ma perchè non smetto di fumare?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Storiella divertentissima, Sara. Certe cose le racconti meglio di me...