24 dicembre 2008

Proposta decente.

Nel corso di una vigilia di Natale tutto sommato tranquilla, mi sono persa in chiacchiere con le mie colleghe: in 4 ci siamo raccontate a vicenda le reiterate molestie sessuali che ci è capitato di subire sui treni. Ciascuna di noi aveva diversi episodi da raccontare, eventi spiacevoli capitati in scompartimenti deserti, nella vana speranza che passasse qualcuno, un controllore ad esempio, per cogliere il balordo sul fatto. Dicono che questi tipi che si strusciano, che si toccano, che invadono il tuo spazio vitale, siano innocui: io non lo so, di sicuro sono responsabili di violenze che non vengono manco denunciate, perché tutto sommato nella coscienza collettiva non vengono nemmeno considerate tali.
Poi c'è una fascia di molestie che rende difficile anche un'interpretazione penale.
Ricordo una volta al ritorno da Pisa,avrò avuto 23, 24 anni, sul treno deserto salì un ragazzo della mia età. Un ragazzo normale.
Poteva affacciarsi in tutti i finestrini del treno e invece venne nel mio dicendogli che doveva vedere un amico che sarebbe arrivato sul marciapiede di lì a poco. Io pensavo che mi volesse rubare il portafoglio, avevo infatti incautamente buttato lo zaino nel seggiolino di fronte. Ma no, lui stava lì, in piedi, affacciato al finestrino, vicino, vicinissimo a me e percepiva il mio imbarazzo, la mia paura: "Ora il mio amico arriva. Ora vado via. Resto ancora un po'poi vado via". Non ricordo quanto è continuato così, poi ha preso, è sceso dal treno ed è sparito.
Aveva una faccia normale, ma non era un ragazzo normale. Un mio coetaneo se voleva conoscermi faceva come fanno tutti i ragazzi: mi avrebbe chiesto che facoltà facevo, a che anno ero iscritta etc. , quello che mi ha molestata invece era un tipo a cui piaceva proprio relazionarsi così con le ragazze.
Di sicuro gli operatori in servizio sui treni non possano vigilare tutti i vagoni: allora perchè non predisporre un vagone solo per donne, nelle tratte e nelle ore più più a rischio, dove le viaggiatrici possano sedersi senza fare spiacevoli incontri?
Un vagone rosa, limitrofo a quello del capotreno, magari munito di telecamere, in cui è garantito il presidio del personale delle ferrovie?
Magari da qualche parte già esiste.

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