15 ottobre 2009

Sant'Agostino, le rose e la riforma di Brunetta

Stamani ho messo a dimora 5 rose nel giardino del luogo dove lavoro. Nel corso del mese di ottobre ne avevo già messe lì altre 6. Talee di un anno, radicate, a cui sommare altre 3 rose che quest'anno avevo già piantato lì. Una Golden Gate per la Catia, una Sally---meravigliosa--Holmes e una generosa Dama di Cuori che mi ha regalato Barni Rose quandoho fatto il corso di potatura con la mia adorata Tilla (Ehi, ci torniamo? poi andiamo al ristorante: hi! hi!).
Insomma dove lavoro quest'anno ho messo 14 rose mie. Fatte da me medesima o acquistate da me.

Ma ora appartengono all'Umanità intera: sono un oggetto di pubblica fruizione!

Insomma mentre metto a dimora le rose che ho preparato, allevato, annaffiato nel corso di un anno e più, ne preparo altre nuove che collocherò in loco nell'autunno del 2010, quando intanto preparerò le talee per il 2011 e così via...

Stimando una media di messa a dimora di 10 rose all'anno, e in virtù del fatto che sto per compiere 39 anni, calcolando che andrò in pensione intorno ai 65 anni secondo i piani che il ministro Brunetta riserva a noi donne della P.A. ne consegue che ho ancora davanti a me la bellezza di 250 rose da piantare.
Speriamo che qualcuno mi aiuti a vangare, in ogni caso, mai come in questa circostanza vale il monito di Sant'Agostino:

QUANDO SI AMA CIO' CHE SI FA, NON CI SI AFFATICA.
E SE ANCHE CI SI AFFATICASSE LA FATICA STESSA SAREBBE AMATA.

1 commento:

Unknown ha detto...

non pensare a brunetta! non merita il tuo pensiero!ogni cosa ha il suo tempo e il suo è già passato ammesso che ci sia stato!