Comunicato dell'Ufficio Stampa ARCIGAY
Un segnale della Cassazione al Parlamento per richiamarlo a punire i reati di odio omofobico e transfobico che realmente nelle intenzioni vogliono insultare, offendere, violentare. Arcigay ha voluto valutare con attenzione la decisione della Corte di Cassazione con cui si stabilisce che è reato dare del gay ad un’altra persona.
Abbiamo ritenuto opportuno misurarne le possibili conseguenze, aldilà di quelle che sono state le intenzioni della Corte, certamente improntate alla tutela della dignità della persona ed al rilancio di un serio dibattito culturale che finalmente inizi ad affermare la profonda differenza tra giusta libertà di opinione ed iniqua libertà di offesa.
“È molto importante” - dichiara Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay – “contrastare il pericolo che persino termini neutri come gay diventino il nascondiglio di atteggiamenti denigratori, ma ora è fondamentale che il Legislatore comprenda il segnale dato dalla Corte”.
“Apprezziamo dunque la sentenza, ma ricordiamo ancora una volta l'urgenza dell'estensione della Legge Mancino ai reati d’odio motivati da diversi orientamento sessuale o identità di genere.” - conclude Patanè – “Altrimenti il rischio è che un'attenzione più superficiale si fermi a parole neutre, magari senza intendimenti denigratori, lasciando paradossalmente indisturbati gli intendimenti e gli atteggiamenti denigratori senza parole.”
1 commento:
un passo avanti
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