09 giugno 2010

La storia di Paco

Questa è la storia di Paco, un cagnetto nero, con il musetto marrone e che ha quale segno particolare, una spiccata, disarmante dolcezza.
Ci siamo incontrati all’una di notte di lunedì scorso, io ritornavo dalle prove di teatro e lui era fermo sulle strisce pedonali a Sarzana, in compagnia di un ragazzotto alquanto strano. Mi sono fermata e ho chiesto se c’erano problemi, vedendo quel cagnetto proprio in mezzo alla strada, quel bel cagnetto uguale in tutto e per tutto, tranne che per le dimensioni, al mio bel Mosè. Poi ho accostato l’auto, anche un po’imprudentemente data l’ora e ho cercato un segno di riconoscimento sul cagnetto, un tatuaggio, un numero di telefono sul collare, niente di niente, mentre quello strano ragazzotto continuava a dire:<<L’hanno abbandonato…e io ho perso il gatto!>>. Ancora ricerca di un segno, breve discussione sul da farsi, mentre il ragazzotto strano, e ad onor del vero, pure un po’brillo, continuava a dirmi:<<…e io ho perso il gatto!>>. All’ennesima volta che costui si lamentava della misteriosa fuga del suo micio, gli ho detto che il gatto sicuramente era andato a farsi un giro e sarebbe senza dubbio rientrato a casa, allora lui ha esclamato quasi singhiozzando:<<No! Sono undici anni che non esce di casa!>>.
Preso atto che non potevo affidare le sorti di un cagnetto così dolce ad un simile individuo, con un fischio l’ho fatto salire sulla mia auto. Un secondo fischio e lui si è spostato dal posto di guida a quello del passeggero.
Così, all’una di notte, è iniziata la mia storia con Paco, Pachito. O meglio, la nostra storia con lui, perché l’ho portato a casa del mio fidanzato, dato che a casa mia ci sono già altri tre cani. Invece dal mio fidanzato c’è l’asina Rosita, con cui Paco ha iniziato una timida amicizia, mentre con la gatta Tabata, a dire il vero, i rapporti non sono stati molto sereni, ma lei è una gatta un po’selvatica.
Invece i rapporti con noi sono stati meravigliosi, ci siamo divertiti tanto questa settimana! Unica nota dolente il cibo, perché Paco è un cane bombolone quindi l’abbiamo messo a dieta! Non fa bene la ciccia ai cagnetti! E poi abbiamo saltato insieme, abbiamo corso dietro all’asina Rosita, siamo stati dagli amici al bar a fare le presentazioni…poi Paolo ha scoperto che Paco è un cane motociclista e se l’è portato in giro in moto! E poi ieri siamo andati a fare un pic nic al Lago Santo sopra Berceto e Paco si è divertito un mondo a scorazzare libero su e giù per i sentieri impervi e ci incitava alla corsa.
Ma soprattutto è con Paolo che Paco è stato tanto bene e con lui ha trascorso tutta questa settimana, elegendolo al ruolo di cane-pastore dell’asina Rosita, benché non abbia trascurato di fare gli annunci opportuni per ritrovare il suo padrone.
Io spero solo, per il bene che voglio a questo cane che con la sua dolcezza ha conquistato tutti, che il suo proprietario s’impegni nel metterlo a dieta, nel munire in collare di un numero di telefono e soprattutto che gli stia attento, perché non sempre si trova una signorina che all’una di notte si ferma a soccorrere un cane, la cui dolcezza può renderlo preda di cattive persone.


Paco poi è tornato a casa. E pure al suo vero nome, Pallino. Pur nella consapevolezza che è stato giusto restituirlo ai suoi padroni, una coppia di anziani, mi è dispiaciuto non poco separarmi da quel cane dalla dolcezza disarmante. Paolo ed io siamo andati a trovarlo qualche tempo dopo e è stato importane vederlo con la medaglietta al collo.
Questa storia è accaduta anni fa e io mi ero anche dimenticata di aver scritto queste poco righe che mio marito ha ritrovato stasera. Però nel mio cuore non ho mai dimenticato il dolcissimo cane Paco.

5 commenti:

enzo ha detto...

Stamani è la giornata delle buone notizie, sono già alla seconda!
Non è poco di questi tempi.
Bravi e ciao a tutta la tua banda

Ernest ha detto...

Che bella storia sara
l'amore per quel cane viene fuori tutto davvero.
Pensa che ieri sera tornando a casa con la mia fidanzata abbiamo trovato davanti a casa un gattino nero con tanto di collare che ci faceva il filo per entrare, si era person credo, tanto che continuava a miagolare smarrito. Una tenerezza incredibile... stavo per prenderlo, sapendo però che avrebbe patito la solitudine (della serie non sono mai in casa quasi). Cmq alla fine l'ha preso il signore del palazzo di fronte per la notte per poi cercare il proprietario all'indomani. Sentire quel miagolio anche per pochi minuti mi stava spezzando il cuore.
saluti buona giornata

giardigno65 ha detto...

evviva paco !

Oldgirl ha detto...

Stupendo questo post e pieno di tenerezza, meno male che poi almeno gli han messo una medaglietta! Comunque il personaggio quasi surreale che parlava del gatto mi ha fatto spanciare.

Sara ha detto...

@Enzo..è successo 5 anni fa!
@Ernest: per fortuna che quel gattino nero abbia trovato chi si prende cura di lui. Facciamo il tifo per lui!
@Giardigno: evviva Paco!
@Che cara che sei Arlene!si quel tizio era un soggetto surreale...