01 ottobre 2010

superficie 313

recupero di un vecchio post: in rosso i contenuti mancanti nella versione originale

Le discoteche cambiano nome, almeno alcune e sono un po'le solite, perchè quelle storiche non cambiano mai. Presumo che nelle intenzioni dei gestori ci sia la volontà di palesare nel nuovo nome un cambio radicale del locale in modo da attirarvi un certo target di clientela. Come dire fino ad ora qua c'erano solo avvinazzati molesti e racchione, d'ora in poi ci incontrerete solo capitani d'industria e top model. Invece ci ritrovi gli sfigati di sempre.
Di certi locali ho francamente perso il riferimento già dopo il primo giro di nome. Ricordo la Cicala con grande nostalgia, mi pare, ma non sono sicura che poi divenne Vogue ma era già un posto triste,per universitari, o bamboccioni come si direbbe oggi, adesso non so come si chiami. Cantò credo solo un paio d'estati la Cicala, ma fu un canto divino il suo, piuttosto estatico direi. Si, insomma, c'era molta affettuosità : ci vogliamo bene, tu stai bene, come state bene insieme. Credo che fosse l'uso diffuso di prodotti sintetici dei quali la sottoscritta non ha mai fatto uso per il terrore di rimanere flashata, cioè scema.
Confesso che in Cicala onde evitare ripetuti palpeggiamenti da parte di sconosciuti di ambo i sessi, era più raccomandabile stare fuori in giardino, ma nondimeno ho il ricordo di un posto pieno di gente interessante, bei fanti, bellissime ragazze, un ambiente spinto per taluni aspetti, complessivamente pacifico e dionisiaco.Mi manifestava le sue perplessità un addetto ai lavori rammentando che un tempo, quando si entrava, si pagava e zitti.E le discoteche erano piene zeppe.
Poi arrivarono i p.r., le cubiste, le riduzioni, le liste, una marea di gente a ufo, la competizione con i discobar etc.
Aggiungerei io: una volta andavi in Canniccia e c'erano tanti bei fanti del Forte e di Viareggio, che indossavano giacca e la cravatta con disinvoltura. Ah la Canniccia fine anni '80 si che era un posto chic, mai una rissa, mai un avinazzato, era un posto da grandi! Poi Fiorello sdoganò, era l'inizio degli anni '90, quelle orribili giacche color salmone, unitamente al codino e all'orecchino e fu la fine: passavi sul lungomare il sabato sera e ne contavi a decine di soggetti conciati così.
Quel periodo di malcostume collettivo, di brutta musica, la famigerata "house" segnò la fine di un locale storico, la Superficie 313, detta semplicemente Superficie.
Un passo indietro. Domenica pomeriggio nella pista-afro dell'Alhambra, incontro un mio amico,Davide di Molicciara: lui ha 21 anni e io ne ho 16-17 , ragion per cui lo vedo come uno "grande", portatore dunque di un vissuto che sfuggiva a noi minorenni. Mi dice che è stanco perchè la sera prima è andato in Superficie. Come se mi avesse detto "ho scalato la vetta del Boro-Naustro", che io non so dove sia, ma faccio finta di saperlo, che son pivella ma non voglio darlo a vedere.
Poi ci andai finalmente anch'io in Superficie, la prima volta con la Laura e decidemmo addirittura di passare la notte intera sveglie e il giorno dopo (domenica di agosto!) di recarci a Pisa in treno. Come ci venne l'idea della veglia notturna e della gita a Pisa non me lo so spiegare, ma avevamo poco più di 18 anni e il mondo era nostro. Qua il post s'incarta: praticamente il sabato sera andammo in Superficie e una volta rientrate a casa mia stemmo sveglie tutta la notte e alle 7 di mattina pigliammo un treno per andare a Pisa. A zonzo. Cosa fanno due ragazze di 18 anni a zonzo? Conoscono dei ragazzi! Cos'altro si fa a 18 anni?Andare in Superficie era come essere partecipi di un segreto iniziatico. Intanto la strada a Lido di Camaiore, che non la trovarvi se non dopo essere passato obbligatoriamente almeno tre volte nei due sensi, davanti alla Inkaba, nota fabbrica di giocattoli. Quindi un passaggio a livello rigorosamente abbassato, nella notte in mezzo alla campagna, per un lasso di tempo imprecisato e poi finalmente arrivavi. Credetti di essere precipitata dentro un libro di Herman Hess: Il lupo della steppa, lettura di agosto 1989. A settembre fu la volta di Siddartha.
Cosa ci fosse là dentro non posso raccontarlo, perchè non renderebbe a parole dar ragione di quelle auto d'epoca parcheggiate in giardino, all'interno accanto alla pista. Per quella musica vera che ancora si poteva ascoltare e per quell'umanità varia, bizzarra, toccante che si poteva incontrare là dentro. Giganti modello skin heads dal cuore di burro, dark ai visti, dai capelli così sparati che all'epoca si iniziò a denunciare il buco nell'ozono, con tutta quella lacca, cattivissime ragazze punk che però erano simpatiche,che se chiedevi da accendere c'era chi ti diceva se volevi un tiro di canna...no guarda ti ho chiesto da accendere e toccava pure insistere.
Era un posto per pochi che resistevano, la Superficie 313.
Per quelli che non capitolavano al codino e all'house.
Era " a walk in the wild side" e "the dark side of the moon".
Poi chiuse, o meglio diventò il Kama.

15 commenti:

maresco martini ha detto...

HO SARA.I' CHE TU MI HAI RAMMENTATO, L' ALAMBRA. Tu mi hai rammentato un locale che nel sessanta conoscemmo dopo un viaggio avventuroso in seicento, la macchina, noi eravamo in 5, già tardoncelli, io avevo 25 anni,veglione di fine d'anno, mi divertii, quando tornammo incontrammo mia nonna che tornava dalla messa. Dopo ritornai a ballare in zona e trac mi ci anno -fregato-.

Ernest ha detto...

Mamma mia!

enzo ha detto...

E' la seconda volta che trovo coincidenze qua. Ieri pomeriggio siamo passati da Camaiore, eravamo invitati a cena da amici, a due passi dal Kama. Ho chiesto a Letizia se lei fosse mai andata al Superficie, io non ricordo, lei non ci andò mai.
Non sapevo del binomio Kama-Superficie, sapevo solo che era una bella discoteca, l'unica con la musica che ci piaceva.
Non sono mai stato un frequentatore assiduo di discoteche, ma il Superficie era sulla bocca di tutti a Pisa.
Ciao Sara, bel racconto, grazie

roberto ha detto...

la Canniccia nell'86/87 era piena di fighettini, nel parcheggio auto di grossa cilindrata mentre noi ci andavamo in renault 4 presa in prestito alla"Chioccia d'oro" e rigorosamente senza patente.Che tempi meravigliosi.

luca ha detto...

Ci devi venire! Lui si chiamava Fabri e l'avevo conosciuto pochi giorni prima, in un pub di gente che:
A: Non parlava
B: Era meglio quando non parlava.
“Mi sembri diverso…” Mi aveva detto.
“Diverso da questa gente e da un sacco di altre cose.”
Io non lo sapevo com’ero, sapevo solo che ero solo e affamato di un sacco di cose, non necessariamente cibo.
Fabri parlava e parlava, e diceva un sacco di cose interessanti e brillanti, mentre la gente attorno a noi beveva e succhiava aria aspettando di morire.
Mi ci portò lui, in Superficie 213.
“Ci sono le macchine attaccate ai muri!”
“E altre in mezzo alla discoteca che ti ci puoi sedere dentro a bere!”
Ogni volta ci perdevamo, cercando quel posto in mezzo alla campagna. La Fiat Uno aveva lo stereo bello grosso, con gli altoparlanti dietro che pompavano. Sentivamo i Talking Heads, ma anche Carboni e i Cure. Le birre rotolavano avanti e indietro sul pianale, tra i piedi di Fabri.
Poi, dentro, le ragazze erano belle e dolci, e io, per la prima volta, mi sentivo a mio agio con me stesso e con il mondo.
La mora si avvicinò, occhi come braci, seno sfavillante. “Perché scimmiotti Carboni?
“Non lo faccio…” Mentii io, e andai in bagno ad aggiungere ancora un po’ di gel.
Tornai a guardarla ballare , ed era bellissima, sembrava bruciare sotto le luci stroboscopiche.
Venne a sedersi accanto a me, la regina della discoteca, e mi regalò il suo sorriso.
Io, naturalmente, feci la cosa più stupida: Bevvi quello che restava del mio Negroni e versai il ghiaccio proprio nella scollatura, in mezzo ai suoi seni. Il buttafuori arrivò immediatamente.
Dopo, molto più tardi, Fabri mi ritrovò seduto nel parcheggio, con il culo per terra e la schiena appoggiata ad una 127. Arrabbiato lo era davvero, Fabri. Non mi parlò fino al sabato successivo, quando la Fiat Uno tornò a perdersi in mezzo alla campagna, in cerca della Superficie 213.

Black75 ha detto...

heilà, ta la spassavi mica male sai? ;)

Alessandra1966 ha detto...

"Chiuse, o meglio diventò il Kama"
Sarebbe stato meglio avesse chiuso.
Punto.
Bello il Superficie 313, me lo ricordo come fosse ora!
Che pogate! Che pesti sugli stinchi!!!

Sara ha detto...

Vi adoro, tutti!
@Moresco che andava a ballare all'Alhambra: beccato!
@Ernest tu tanto da disco non mi sembri
@Paolo ti sei perso molto, avrei giurato che tu c'andassi...
@Roberto vero...ma come facevate a prenderla in prestito? Tempi davvero meravigliosi.
@Luca grazie! Grazie di avermi regalato queste memorie.
@Blake certo che me la spassavo...bei tempi!
@Ale SEI UN MITO!!!

Anonimo ha detto...

La superficie 213 era un mito, ascoltavi lamigliore musica punk degli anni 80,partivamo da Avigliano(pz) x trascorre 1sabato sera ascoltando CCCP ed altro,che tempi.Donato AVIGLIANO(PZ)
9913

Anonimo ha detto...

attendevo con eccitazione il fine settimana precisamente il venerdi si,
cosi cominciò il superficie 213, una festa organizzata lì da un gruppo di ragazzi
ignari del successo che avrebbe ottenuto poi esplose il sabato sera un cocktail di musica new wave, post punk, garage,abile la regia in consolle di fabio
sarebbe bello poter riorganizzare una serata simile nelle atmosfere cupe tipiche del dark dell'epoca rigorosamente tutto su vinyle ...
bears 65 .

isabella ha detto...

usuperficie sempre nel mio cuore

Unknown ha detto...

La superficie era 213 e non 313 hai sbagliato di 1. Era per pochi e non per tutti

Robe' ha detto...

In superfice 213 ci andavi per ascoltare reggae ska dark e punk con programmi musicali diversi nelle due piste.Nella più piccola c era dj Gabriele poi se non ricordo male Dome' la muerte.... nelle Cadillac si sostava per rollare qualche decina di cannoni e bere qualche birra ...atmosfera londinese bei ricordi

Anonimo ha detto...

Superficie… un pezzo della mia vita… ho sempre la card in plastica Venerdì notte Superficie 213 … mitica… solo chi ha vissuto la superficie….

Sara ha detto...

@grazie Anonimo!