30 settembre 2010

perdigiorno

Indugio attorno con lo sguardo, mentre la fila del semaforo scorre lenta e incerta. Un'occhiata oziosa ad un bar e colgo il tipo nel solito punto di 25 anni fa, sotto i portici. Me lo rivedo con la sua arroganza da bulletto-coatto nella questua degli spiccioli. No, non gli servivano per drogarsi: era come una moda quella di chiedere gli spiccioli ai passati, per comperarsi una Ceres o per pagarsi il pomeriggio in discoteca. E quello era lo scopo che lui si era proposto nel venire a chiedere gli spiccioli a me, ragazzetta nemmeno 15enne sbarcata dal Comune dal nome orticolo, Ortonovo appunto, nella città, ovvero Sarzana.
Ma un ragazzo della sua età 18, 19 anni perchè non se ne andava a lavorare se voleva i soldi per la discoteca, senza andare a scroccarli ai passanti o a fare lo spavaldo con ragazzine?
L'ho rivisto tante volte in questi anni, senza che ci fossimo mai scambiati una parola, ma quella sensazione brutta, di coattaggine e fanullonaggine non mi è mai passata.
E lo rivedo stasera dunque,sempre nel posto di allora, nel luogo dello struscio sarzanese: coi capelli ossigenati, con quell'aria da bulletto, vestito da ragazzotto anche se ormai è un 50enne, mentre entra e esce sulla soglia del bar, spavaldo. Perdigiorno.
Al solito posto perchè in 25 anni non deve essersi mosso da lì.
Le persone non ti sorprendono mai, ti danno solo conferme.
Ci giurerei che in quei discorsi da bar è capace di inveire all'indirizzo di zingari e senegalesi.

11 commenti:

Il verduraio ha detto...

Chissà, forse ha trovato il segreto dell'eterna giovinezza, che secondo Edgar Lee Master era l'arresto dello sviluppo... in questo caso mentale.

:-)

Unknown ha detto...

Il finale è amaro, ma temo che sia realistico...

semola ha detto...

Io non sono infastidito tanto da quel tipo di Perdigiorno, che fa male solo a se stesso (chi cambierebbe la propria vita con la sua?). I veri perdigiorno sono i politici di professione, a tutti i livelli, di tutti i partiti.
Farei un sondaggio per vedere quanti hanno veramente lavorato.

Sara ha detto...

@Verduraio :beh, chissà forse è anche questa città, sempre incantata, uguale a se stessa.
@Ale puoi scommetterci! di cosa vuoi che parli un perdigiono?
@Semola hai ragione!!!

Kylie ha detto...

Pensa che ognuno di noi nel suo piccolo lo ha mantenuto fino ad ora...

Lady Crochet ha detto...

d'accordo con "semola".
tipi biondo platino come questi li incontri spesso davanti al bar, personalmente gli darei un calcio nelle palle, per essere buona.

Unknown ha detto...

Mah, sai io credo fortemente nel cambiamento, anzi, che dire?, lavoro affinchè esso avvenga. Certo, il determinismo è una forza possente, ma la vita offre spiragli di diversità e di scelta.

enzo ha detto...

Questi personaggi si somigliano ed abitano tutti i luoghi, incaponiti nella loro vagabondaggine, sembrano usciti da un film di Pasolini.
@ Semola: non hanno mai lavorato un giorno. E' pieno di gente che parla di lavoratori e non sa cosa vuol dire lavorare. Fra questi anche brigate rosse e sigle amiche.

Ernest ha detto...

ce ne sono parecchi di questi tipi anche a Genova

Sara ha detto...

@Kylie, si li manteniamo noi e gli paghiamo pure l'ossigenatura!
@Lady, ti adoro, sei un mito!
@Saamaya anch'io credo nel cambiamento, ma uno così tra 25 anni è ancora a fare il belinone al bar!
@Paolo è vero, hai perfettamente inquadrato l'elemento. Secondo me non gli frega di niente...
@Ernest si, hanno una diffusione geografica capillare!

Unknown ha detto...

Chissà, magari dietro questi tipi, queste "maschere", si nasconde una sofferenza, un disagio interiore...
Il tuo è un bellissimo brano di osservazione sociale da un punto di vista squisitamente soggettivo e quindi coinvolgente; è sempre un piacere leggerti.