30 novembre 2010

(spero di sbagliarmi)

Da Genova a Sarzana. Scendo a La Spezia per cambiare treno. Al volo verso un regionale per Firenze, perché all' autoparlante hanno annunciato il cambio di binario. Corro. Salgo. Mi siedo.
Chiamo mio marito per dirgli che alle 19,30 sarò a Sarzana.
Sul treno le luci si accendono e si spengono. Colgo una conversazione! "Questo treno non parte".
Nemmeno a chiedermi, anzi, a chiederci il perché...e di nuovo di corsa, scendo, scendiamo tutti da quel treno che non parte, incrociando lo sguardo smarrito dei due giovani controllori.
E allora tutti di corsa, di nuovo, alla fermata del bus.
Cerchiamo l'orario del bus per Sarzana. Ma gli orari non ci sono più, perché qualcuno se li è strappati via.
Pare che il caos di treni sia stato provocato dagli studenti che hanno occupato la stazione a Pisa.
Mentre l'autobus è in ritardo per una frana che è accaduta un paio di settimane fa. Pare.
In ogni caso l'autobus è in ritardo.
Avevo già timbrato il biglietto del treno che poi costa 1.90 da La Spezia Sarzana, caruccio. Caro pure l' autobus che costa 1.80. Saranno 20 km.
Gironzolo nella piazzola al freddo e nell'ordine considero che:
-sarebbe bello/buffo se quest'anno facessimo lo sciopero di regali di Natale. E allora si che vorrei vederla la protesta.
- poi scoppio a ridere da sola perchè penso agli stranieri che vengono a cercar qua un paese evoluto e invece ci ritroviamo alle 8 di sera a battere i denti , in attesa di un autobus che non è dato di sapere quando verrà.
-quindi penso amaramente che i telefonini con i quali aggiorniamo i parenti circa l'ordinaria giornata di follia dei trasporti, vengono prodotti chissà dove e in questo Paese non produciamo più niente.
- non ci riprenderemo più da una situazione del genere.

5 commenti:

cielosopramilano ha detto...

e che forse gli studenti hanno fatto bene.

Sara ha detto...

non lo so, te lo dico dopo che mi passa l'assideramento...
ma il problema non sono gli studenti, è il disagio ordinario a cui ci siamo abituati.

semola ha detto...

Sugli studenti non mi esprimo.
Ci sono dei punti fermi contraddittori:
- l'università italiana non funziona ed è dominata dai "baroni" (come ogni settore pubblico della nostra società) ;
- ci sono pochi fondi, mal utilizzati;
- ci sono troppi corsi, spesso inutili e senza prospettive;
- i ricercatori (non i baroni) guadagnano troppo poco e sono precari;
- molti delatori non sono studenti, ma "casinisti politicizzati";
- non vedo politici mossi veramente dal "sacro fuoco del bene sociale".
Conclusione, forse la riforma è sbagliata, ma non è questo il punto.
Sono un'utopista vorrei un paese non diviso tra proposte di destra e di sinistra, ma tra proposte giuste e sbagliate.
Politica dell'alternanza non vuol dire oggi governi tu e io critico a priori, domani governo io e tu critichi a priori e niente cambia.
Basta Semola... hai rotto!! ok

Sara ha detto...

No, Semola, non hai rotto.
Comunque tra gli sfrattati dal treno c'eravamo noi tapini, non i baroni. Protestare è giusto, se poi la protesta va a colpire gente normale, ieri tra gli sfrattati del mio treno c'era una mamma con un bimbo di 6, 7 anni, pensionati , un signore invalido , forse c'è qualcosa che non funziona nel modo di protestare.

Ernest ha detto...

Io sogno uno sciopero generale, ma davvero generale, dove ci si ferma tutti a prescindere dalle categorie, dalle storie e dagli impegni per far vedere che esistiamo, che dimostrare che ci interessa anche del disagio di altri, ma è un sogno giusto un sogno, chissà!

ciao sara