01 giugno 2011

compagne di scuola

Questo pomeriggio parlavo con una mia compagna di scuola: all'esame di ammissione mi feci scappare che l'ultima volta che avevo fatto una versione di latino era il 1989.
Lei mi disse "io sono nata nel 1989". Troppi pensieri per una quarantenne!
Il 1989 è stato l'anno della mia maturità, del concerto dei Pink Floyd a Venezia, andavo al mare e la corriera passava ancora in mezzo agli scavi di Luni Antica e io raggiungevo Luca al mare, con quella corriera, guardano il consueto paesaggio delle antiche rovine in mezzo alle quali praticamente sono cresciuta.
Poi ho fatto i miei percorsi di studio, per ritrovarmi adesso, per l'ennesima volta alle prese con fotocopie, treni, lezioni e queste compagne di classe che potrebbero essere mie figlie.
E'che io non avendo figli, più spesso mi sento un'amica, se proprio vogliamo una zia ecco.
Se fumano e sono così giovani, mi spertico nella mia storia di ex fumatrice, alternando comprensione a terrorismo psicologico, cioè dichiaro senza mezze misure è brutto puzzare di fumo!
Sono ragazze davvero in gamba le mi compagne di classe!
Fanno tutte l'università e rispetto ai miei tempi le vedo molto più preparate, molto più serie quanto a disciplina, concrete nei programmi per il futuro e poi le trovo collaborative, disponibili, in una misura che ai miei tempi era sconosciuta.
E oggi facevo questa considerazione con Miss 1989 e lei mi rispondeva che loro si sentono obbligate ad essere così, perché sono ragazze consapevoli delle grandi difficoltà che le aspetteranno una volta uscite dall'università.

Perché a noi donne viene insegnato ad essere preparate, ma non ci viene insegnato a farci valere. Ci viene insegnato a non disturbare.

Perché la cosa buffa, si fa per dire, è che quando subisci un'ingiustizia, dovresti incassarla senza protestare, perché, ed è il colmo, se protesti, ti danno dell'isterica. O tirano fuori una questione ormonale come scusa per il tuo stato d'animo!
Cioè non ti è riconosciuto il diritto ad inc....arti!!! Pazzesco!

Gli uomini poi tendono a semplificare quindi anche quando tra le donne c'è ad esempio una questione meramente lavorativa, tendono a riportarla in termini umorali, ma noi mica facciamo così nei loro confronti! Cioè se due uomini litigano per lavoro, giustamente pensiamo che è una questione solo di lavoro!

E anche le altre donne troppo spesso sono quelle che se possono ti creano ostacoli e l'approccio che hanno è "ti parlo per il tuo bene". Ecco quando una ti dice così bisogna stare in campana!
Che poi certe donne taglierebbero le gambe a te e dicono che la tua laurea non conta niente, però fanno di tutto per fare studiare la loro figlia.

Ma è giusto che facciamo preparare queste ragazze, per proiettarle poi in un mondo dove conterà sempre più l'opinione di un uomo, piuttosto che la loro? Così, a prescindere!
E giusto che queste ragazze si sentano in obbligo sempre di dover dimostrare qualcosa?

Io credo che ci siamo due alternative: o cambiamo questa società ancora permeata di maschilismo (vi hanno insegnato che le femministe sono brutte e fuori moda, vero?!) oppure insegniamo a queste ragazze a farsi valere per conseguire il mondo che si meritano.



4 commenti:

Adriano Maini ha detto...

Per non sbagliare, meglio fare ambo le cose.
P.S. Prima che mi dimentichi ti ringrazio qui, ora, per le tue notazioni tecniche fatte sul mio blog.

maresco martini ha detto...

LOTTARE E UNIRE, NON è FACILE MA è LA SOLA STRADA PER COMBATTERE UNA DISUGUAGLIANZA CHE DURA DA SECOLI.

Anonimo ha detto...

mah, è un campo minato questo argomento! io sono di quelleche pensa che in alcuno casi il femminismo abbia creato più danni che benefici!

enzo ha detto...

A me le donne femministe garbano un sacco :)
Da sempre :)