18 dicembre 2011

Non aspettiamoci fette di torta.

Ieri sera ho visto in tv un confronto tra Ichino e Cofferati, mentre in collegamento c'erano gli operai di Termini Imerese . Sostanzialmente Ichino, il giuslavorista del PD crede, o meglio vuol farci credere, che per garantire un lavoro a chi non ce l'ha, bisogna andare a mettere in discussione i diritti di quelli che lavorano.
Intanto iniziamo dalla Fiat...
Intanto cacciamo Fiom da Fiat, poi toccherà a quel barlume che resterà delle altre sigle sindacali.
Ci stanno prendendo con la paura, con il ricatto, pure con la speranza che se saremmo buoni, se faremmo i sacrifici che ci vengono richiesti, se faremmo i bravi bambini, potremmo sopravvivere alla crisi. Come un pegno da pagare. Una tantum. Come se poi dopo quest'ultimo sacrificio, non ci verrà chiesto altro.
E'un gioco anche psicologico, perché in momenti come questi è umano aggrapparci alla speranza che tutto tornerà come prima, chi detiene il potere lo sa quanto contano gli aspetti emotivi per far passare i provvedimenti più aspri.

4 commenti:

Ady ha detto...

io sono estremamente pessimista a riguardo, dunqnue preferisco tenere per me le mie disatrose previsioni sul futuro del paese. baci ady

Maura ha detto...

Possibilista ma forzatamente razionale, non vedo chiaro nel futuro dei lavoratori italiani. Soprattutto per quelli lasciati a casa da una continua delocalizzazione della manodopera in paesi dell'est, come nel mio caso. Peg Perego tessile e' morta due anni fa in Italia per rinascere in Romania...

mauri ha detto...

Basterebbe andare a vedere su youtube cosa diceva Monti Monti alcuni mesi fa quando non era ancora ministro e allora forse capiremo che a guardia del pollaio abbiamo messo la volpe, .................., questo esempio la dice lunga!

Ernest ha detto...

bisognerebbe chiedere al Pd dove vuole andare con gente come Ichino?!?!?