10 ottobre 2012

Il marchionne da esportazione

Non mi stupisce che marchionne insulti la città di Firenze, dato che è già un bel po'che sta insultando l'Italia tutta.
Non so cosa possa pensare oggi,  chi a suo tempo ha creduto alle sue promesse, quando isolava la Fiom e la Fiat indiva il referendum farsa  per scaricare sugli operai le sue scelte aziendali.
E tanto fanno una vita comoda gli operai!
Chi c'ha creduto a marchionne? Talune sigle sindacali, ve li raccomando certi sindacati per la loro lungimiranza! Con loro siete in buone mani!
Ma quello che è peggio è che anche la gente comune c'è cascata:  quindi chi ha creduto a marchionne, chi credeva che ci voleva l'uomo forte, dal piglio deciso, alla faccia delle regole sindacali, mi piacerebbe proprio sapere a chi crederebbe oggi. Forse alla Befana.

11 commenti:

Giuliano ha detto...

Forse è meglio credere alla Befana che a qualsiasi politico in circolazione.
Tu vedi di meglio (della Befana)?

Kylie ha detto...

Non l'ho mai trovato particolarmente simpatico e credo Della Valle avesse ragione con le sue battute.

Baci

Francesco ha detto...

lo ammetto, ero uno che credeva in Marchionne, almeno fino al referendum di Mirafiori. e non mi piaceva (e non mi piace) la Fiom. da lì in poi è stato falso e soprattutto scomposto, che va ben oltre l'arroganza.

quindi ho sbagliato e chiedo venia.

vieni da me e ti chiedo cosa pensi di Sara Giudice

viola ha detto...

Trovo che il signor marchionne (con la emme minuscola fa proprio al caso suo) abbia proprio dato il peggio di sè. Ricordo ancora come un pugno allo stomaco il referendum di Mirafiori.. un'umiliazione per tutti noi lavoratori, e dico tutti, non solo per quelli della Fiat. Grazie ancora alla FIOM che almeno ha fatto sentire la sua voce

nucci massimo ha detto...

Io credo che la FIOM avesse ragione
e, sebbene con le dovute distanze
plaudo Della Valle che ha detto quel che pensa
e tengo le orecchie tese per sentire se il calzolaio abbia secondi fini.

Desta anche profonda antipatia che guadagna cifre
che corrispondono al salario di un migliaio dei suoi dipendenti,
trovo che sia del tutto immorale.

gds75 ha detto...

c'è gente che sostiene ancora oggi che brunetta aveva ragione a dare del fannullone ai dipententi statali.... anche, ancora oggi, tra gli statali, mortificati e avviliti prima dalla cura brunetta e poi dalla spending review... la morale è che il nostro è un paese di merda che si merita quata gente!!!! (purtroppo)

enzo ha detto...

Se non ricordo male Renzi era uno dei fan di Marpionne, Matteo ama distinguersi anche nelle scivolate più pericolose.
La gente crede a tutto ciò che passa dal tubo catodico: una bugia detta tre volte è una quasi verità, è bastato insistere un po' e i lavoratori di Pomigliano sono diventati gente che non si sa accontentare...
In quei giorni referendari la rabbia mi portava a pensare che forse sarebbe stato meglio restituire a Marpionne una montagna di macerie: lo penso ancora.
I sindacati... no, non voglio parlarne in questi termini, i sindacati sono semplice espressione della gente che è iscritta: la coscienza di classe è inesistente, le classi non esistono più, i proletari di una volta si girano nelle tombe, i proletari di oggi aspirano all'abbonamento Sky.
Arrabbiato, sono arrabbiato.
Ciao Cara Sara

paolo

Ernest ha detto...

vedi Sara ora come sempre accade in Italia molti diranno che loro non sono mai stati dalla parte di Marchionne... poi tra qualche mese quando tutti dimenticheranno ancora ritorneranno a dire che Marchionne ha ragione, che i contratti non valgono niente e che siamo un paese di fannulloni. Questa è l'Italia.
Io propongo di espropriare la Fiat perchè ormai è nostra, e di spedire in Canada Marchionne con divieto di rientro. Please.

Paola ha detto...

Marchionne non mi ha mai convinto: ho sempre sentito un senso di ripulsa verso quest'individuo...ora poi, con questa sua ultima sortita, direi proprio di fare come suggerisce Ernest: mandarlo via con divieto di rientro!!!

Nik ha detto...

Prima o poi tutti inodi vengono al pettine.

Salvo diventare tutti calvi.

Adriano Maini ha detto...

Il nostro é un paese che cede troppo a suggestioni demagogiche e autoritarie.