09 gennaio 2013

Cloe

A Cloe, grande città, le persone che passano per le vie non si conoscono. Al vedersi immaginano mille cose uno dell'altro, gli incontri che potrebbero avvenire tra loro, le conversazioni, le sorprese, le carezze, i morsi. Ma nessuno saluta nessuno, gli sguardi si incrociano per un secondo e poi si sfuggono, cercano altri sguardi, non si fermano.
Passa una ragazza che fa girare un parasole appoggiato alla spalla, e anche un poco il tondo delle anche. Passa una donna nerovestita che dimostra tutti i suoi anni, con gli occhi inquieti sotto il velo e le labbra tremanti. Passa un gigante tatuato; un uomo giovane con i capelli bianchi; una nana; due gemelle vestite di corallo. Qualcosa corre tra loro, uno scambiarsi di sguardi come linee che collegano una figura all'altra e disegnano frecce, stelle, triangoli, finché  tutte le combinazioni in un attimo sono esaurite, e altri personaggi entrano in scena: un cieco con un ghepardo alla catena, una cortigiana con ventaglio di piume di struzzo, un efebo, una donna-cannone. Così tra chi per caso si trova insieme a ripararsi dalla pioggia sotto il portico, o si accalca sotto un tendone del bazar, o sosta ad ascoltare la banda in piazza, si consumano incontri, seduzioni, amplessi, orge, senza che ci si scambi una parola, senza che ci si sfiori con un dito, quasi senza alzare gli occhi.
Una vibrazione  lussuriosa muove continuamente  Cloe, la più casta delle città. Se gli uomini e donne cominciasero a vivere i loro effimeri sogni ogni fantasma diventerebbe una persona con cui cominciare una storia di inseguimenti, di finzioni, di malintesi, d'urti, di oppressioni, e la giostra dela fantasia si fermerebbe. 

Italo Calvino " Le città e scambi" da  "Le città invisibili".

10 commenti:

Kylie ha detto...

Ci incontriamo e non ci guardiamo neppure, questa è una bella verità.

Un bacione cara

UIFPW08 ha detto...

Questa è davvero bella, sfido se non ci si conosce come si fa?
Un abbraccio Sara
Maurizio

Ady ha detto...

ho una adorazione per calvino, stupendo il brano che hai scelto, baci ady

PuroNanoVergine ha detto...

Calvino è sempre meraviglioso da leggere.
Sempre da Le città invisibili:

"L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio."

Francesco ha detto...

io invece sono talmente curioso che noto tutto, anche i piccoli particolari. non è un posto per me quello

Oldgirl ha detto...

ciao Sara, sono tornata! che piacere leggerti di nuovo.

Sara ha detto...

@Arleneeee! sono felice!!!!

UnUomo.InCammino ha detto...

> si consumano incontri, seduzioni, amplessi, orge,
> senza che ci si scambi una parola, senza che ci si sfiori con un dito,
> quasi senza alzare gli occhi.

_ira aveva inziato ad accennare a questa dimensione del sesso in tre o più. In un certo senso i privè sono luoghi nei quali in varia misura si può arrivare all'eros senza o con pochi scambi di parola. senza sguardi, anime lontane, solo corpi. Anche oltre, come nelle dark room.
Questa è una festa senza preludio, potrebbe anche essere buono quel caciucco, ma servito in un piatto di plastica così a me non garba.

Adriano Maini ha detto...

Incantevole, necessaria, imprenscindibile, la giostra della fantasia!

enzo ha detto...

Lui è lo scrittore italiano che amo di più.
Non ho ancora letto "Le città invisibili", credo ci sia in casa infrattato da qualche parte, l'ho anche cercato ma questo andirivieni da su a giù non agevola la ricerca.
E' in lista di lettura da tempo.
Grazie per il memorandum.
Abbracci tanti

Paolo