In questi giorni sto allestendo un giardino "di risulta", fatto con le piante che ho moltiplicato e che metto a dimora sulla parte del confine con la stradina. E'un po'incasinato il giardino di risulta, si fa con quel che avanza,ma so che quando tornerai a casa mia, guarderai le mie rose e dirai che sono belle.
I gatti si faranno intorno, come al solito.
E io ti dirò che ho fatto questo giardino, proprio nei giorni in cui tu eri a Pisa e quando vangavo sentivo ancora l'odore della tua stanza.
Sono venuta a Pisa da sola, guidando,ora che ci penso, lo so che non è bello dirlo, ma a te non piaceva poi tanto che guidassi e invece bisogna saper guidare, non solo per andare incontro alle cose piacevoli della vita, ma soprattutto per affrontare quelle impegnative, come questa.
Il post operatorio non ti ha impedito di notare che appena entrata nella tua stanza, avevo con me un libro su Dante.
E così nell'allestire il mio giardino, vangavo, sudavo, a tratti un po'piangevo, ripensando che mi hai insegnato ad essere onesta, di più, a fare dell'onestà la mia identità, ma mi dovevi fornire le istruzioni d'uso per questo mondo feroce.
Del resto della mia istruzione anche scolastica non ti sei mai fortunatamente impicciato, hai lasciato che seguissi i miei percorsi, è comprensibile infatti che se a una bambina racconti come favole le storie di Ulisse e di Itaca, devi un po'aspettartelo che anche da adulta avrà sempre voglia di studiare.
E hai sempre accolto senza farmelo pesare l'ennesimo gatto randagio che ti portavo a casa, che magari gli altri una famiglia come la nostra non l'hanno mai capita, ma è pure vero che certe cose si apprezzano in una giusta prospettiva temporale.
Che poi non è nemmeno semplice una figlia che non sposa il primo fidanzato, ma ora che ci penso nemmeno il secondo o il terzo, ma sai che buffo sposarmi all'età in cui le virtuose figlie dei tuoi amici e conoscenti si sono separate!
E tu invece mi hai portato all'altare che eri bellissimo, ma la prima cosa che ho osservato è che ti fossi appuntato sulla giacca una rosa rossa, quando io per l'addobbo della chiesa e il mio bouquet avevo scelto tutte rose gialle, e insomma, potevi almeno chiederlo, no?
Sono o non sono un'appassionata di rose?!
Poi ieri, mentre vangavo per mettere le rose nel giardino di risulta, ho capito a un tratto la scelta di quella rosa rossa proprio quel giorno, perchè era una rosa di mia nonna, cioè tua madre.
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13 commenti:
bello!
francesca
Sei una splendida persona...
ciao Sara e buona serata.
Grande Sara!!!Emozionante!!!
È mezzanotte passata da in pezzo e leggo queste righe e mi commuovo e ti ringrazio dei bei sentimenti che hai trasmesso con le tue parole.
Mi associo a Maura :) bellissimo scritto :) fortunato il tuo papà:)
brava
Confessioni di una quarantenne
ad un ottuagenario.
Ciao
Veramente mio padre ha 68 anni!
Ora che sono babbo - prima non lo ero - e inizio a intuire questo mistero della vita e dei suoi cicli, mi commuove sempre quando questo amore tra radici e fusto, tra genitori e figli si manifesta nelle emozioni, negli avvenimenti della vita.
Che bella questa pagina. C'è questo affetto per la tua radice papà e lo si legge forte.
Gli farà sicuramente bene la tua vicinanza anche nei pensieri, in queste parole.
:)
Un bellissimo post cara.
Un abbraccio
adoro le rose rosse, le regalo spesso ma non ne ho mai sfoggiata una sull'occhiello della giacca...
Sui fiori e sulle piante cara Sara sei in superabile..
davvero!
Un abbraccio Maurizio
Magistrale! Mi spiace solo averlo letto così in ritardo, questo delicatissimo post.
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