25 ottobre 2013

la piazza di Dario

Dario Capolicchio è stato ucciso 20 anni fa nella strage dei Georgofili di Firenze , aveva appena 22 anni e studiava architettura.  Sarzana ha dedicato  al suo cittadino  Dario una piazza a margine del centro storico, dove passo a piedi quasi ogni giorno, più spesso con Apua.
Piazza Dario Capolicchio si distende a lato del torrione di San Francesco, non è una piazza di movida, non ci sono negozio, solo un bel verde intorno, oggi curato meno di un tempo, qualche albero solitario, compresa una quercia che mi pare che sia  inequivocabilmente seccata. Nondimeno quella piazza, nelle sue geometrie di curve e angoli misurata, tra le aree verdi e il selciato, rimanda un che di quiete, di affabilità, forse anche perchè la necessitò di attraversala a piedi, ci impone una dimensione umana nell'incrocio con il  nostro prossimo e il percorso nel vicolo pedonabile ci rallenta obbligatoriamente il passo.
Sotto la fontana c'è anche una ciottola per l'acqua per i cagnolini che Apua tuttavia disdegna, anche se non mi spiego il motivo.
E così anche questo pomeriggio tornando a casa dopo essere andata a prendere un caffè al Penny Bar, ho attraversato la piazza di Dario e ho visto a lato sul muretto una coppia di ragazzi. Avranno avuto nemmeno 16 anni, lei con i capelli castani lunghi, lui rasato ai lati, con un taglio da "duro", ma le guance paffute tradivano un'infanzia ancora prossima. Sedevano con le gambe distese lungo il muretto, le ginocchia leggermente flesse, l'uno di fronte all'altra, ascoltavano una canzone da un medesimo apparecchio elettronico, un motivo musicale romantico, cantato da una appassionata voce femminile. Un po'defilati in quella piazza, alle prese con le emozioni del primo amore, quell'esperienza universale, eppure unica per ciascuno di noi. Mi era già successo di cogliere in quella piazza un quadro d'amore di due giovani e mi ritrovo pensare che anche  Dario piacerebbe che sia così.

4 commenti:

diego ha detto...

Ho conosciuto il padre, l’ing. Guerino Capolicchio, uomo dalla profondissima dignità e lucidità di fronte all’accaduto.

Francesco ha detto...

non sapevo che fosse stato coinvolto un tuo concittadino. ma tu lo conoscevi ?

UnUomo.InCammino ha detto...

Che bello questo quadretto che scaturisce da un'osservazione attenta e da molte emozioni evocate.
:)

Ernest ha detto...

ricordare...