25 ottobre 2013

se ci si buttava lui nel fiume

C'è un tale,  chiamarlo uomo sarebbe un'offesa al genere maschile, che lo scorso febbraio ha ucciso il suo bambino di 16 mesi, gettandolo nel Tevere, dopo averlo strappato alla nonna materna. Si voleva vendicare della ex compagna, cioè la madre del piccino. 

Ho letto poco fa tra le notizie del giorno che in appello gli hanno confermato la condanna a 30 anni. E si perché lui è ricorso in appello! E certo, butti un bambino nel fiume pretendi anche di avere uno sconto di pena e poi la seminfermità mentale che guarda caso esce sempre quando c'è un delitto efferato.  Ma è ovvio che se uccidi un bambino non sei normale! sei un mostro! sono un'abominio mentale, ma mica ti meriti uno sconticino per questo!

E allora brutalmente mi chiedo, si parla tanto di problemi della Giustizia, di processi congestionati etc. ma allora un mostro che uccide un bambino di 16 ha diritto a ricorrere in appello per avere uno sconto di pena? c'è qualcosa che ancora dobbiamo verificare civilmente innanzi a un episodio del genere?! 
Io dico di no. Poi se a quel tale non piace l'idea andare in galera, dove non ci sono creature indifese, ma delinquenti ansiosi di dargli qualche insegnamento morale, magari nel Tevere ci si poteva buttare lui. 

4 commenti:

UnUomo.InCammino ha detto...

Sei molto arrabbiata, Sara.
Di oggi la notizia di quella madre di origine ivoriana che ha ucciso il proprio figlioletto accoltellandolo. Probabile depressione post parto.
Ci sono anime che arrivano a distruzioni interne che non possiamo comprendere, forse solo capire.
Una volta venivano giustiziate, ora la morale e' diversa e si tende a non ritenere responsabili alcune di queste persone che, in quei momenti, spesso hanno problemi notevoli di diminuzione anche completa di capacita' intellettive, cognitive, di arbitrio.
Pero' se ci diamo una norma essa deve essere uguale per tutti.
O riteniamo che un crimine sia cosi' grave che debba arrivare a non garantire alcuni diritti della persona oppure, se ritentiamo che cio' non sia accettabile, anche per i crimini che ci toccano di piu' deve essere garantito equo giudizio e i suoi tre gradi.

Sara ha detto...

la deressione post partum è uno stato patologico sul quale esiste una sterminata letteratura, questo è stato lui a uccidere il bambino, voleva uno sconto di pena. Si può anche riformare la giustizia, mica deve essere un tabù.

Francesco ha detto...

mi pare che fosse un tossico comunque

Federica ha detto...

mi spiace ma nessuna pietà per un uomo del genere.

solo che ci vorrebbero carceri dove questi 30 anni servano come punizione e come mezzo per rieducarsi. invece credo che quando uscirà difficilmente sarà migliore!