Innamorato pruno
già mai non vidi, come l'altr'ier uno.
già mai non vidi, come l'altr'ier uno.
Su la verde erba e sotto spine e fronde
giovinetta sedea,
lucente più che stella.
Quando pigliava il prun le chiome bionde,
ella da sé il pignea
con bianca mano e bella;
ardito più che mai fosse altro pruno.
Amorosa battaglia mai non vidi,
qual vidi, essendo sciolte
le trecce e punto il viso.
Oh quanti in me alor nascosi stridi
il cor mosse più volte
mostrando di fuor riso,
dicendo del mio aviso:
- Volesse Dio ch'i' diventasse pruno! -
di Franco Sacchetti (1330- 1400)
questa poesia è un ricordo del liceo: non era nel programma , ma mi c'imbattei per caso e mi piacque tanto. E da allora sono diventata una donna adulta, una femmina giardinicola, ma ogni volta che resto impigliata tra i rovi, penso che ciò succede perché.... c'è un pruno che si è innamorato di me!
aggiornamento: recupero questo vecchio post che risale al 2011, perché questa poesia merita sicuramente una rilettura.
E poi stasera avevo voglia di fare un post, ma non sapevo cosa scrivere.
aggiornamento: recupero questo vecchio post che risale al 2011, perché questa poesia merita sicuramente una rilettura.
E poi stasera avevo voglia di fare un post, ma non sapevo cosa scrivere.
7 commenti:
Hai riproposto una bella poesia. Non ho ricordi di aver studiato Sacchetti al liceo o all'università.
Un abbraccione
scrivi qualsicosa
quanto me piacciono a me le prugne domestiche, conosciute ai più come cosce de monache, specialmente piccine e paffutelle
Ed io che non la conoscevo, ti ringrazio.
bella bella grazie! E intanto buon anno :-)
E' una poesia davvero bella! Chi poi puo' vantare di avere un pruno innamorato? ^_^
PS: ti ho mandato mail con il link del nuovo blog. Un abbraccio
Bella. Ma ce l'hai tu un pruno?
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