13 febbraio 2014

Matteo d'Acquasparta

Matteo d'Acquasparta (1240 circa - 1302)
Allievo di san Bonaventura, assume la difesa delle le tesi classiche dell'agostinismo francescano del XIII secolo, contro la crescente influenza del tomismo. Poiché l'uomo non è capace di nessuna conoscenza assolutamente certa senza l'ausilio regolatore che esercitano le idee divine, sostiene Matteo, bisogna concludere che solo la teologia è capace di risolvere completamente il problema della conoscenza.

9 commenti:

fracatz ha detto...

questo fatto della canoscenza quanto affliggeva i nostri nonni, che vivevano ancora su una terra piatta al centro de lo universo.
Ma almeno di ciò loro erano certi

Francesco ha detto...

ma era prozio di Matteo Renzi ?

Ernest ha detto...

quindi mi sa che conviene pregare... chi ognuno lo decida da solo.

UnUomo.InCammino ha detto...

Oddio, qui ci sarebbe da discutere molti moltissimo.
Se vuoi far venire la bile ad un religioso moralista, ad ogni sua domanda rispondi iniziando con
Dipende!

Anche se non hanno tutti i torti, essere senza certezze, senza (false) sicurezze è assai più impegnativo.

Giò ha detto...

Beh, in un modo o nell'altro, Matteo e Aristotele hanno fatto scuola... così facile delegare la conoscenza a prospettive così eteree, altrettanto semplice e conseguenziale abdicare alle nostre scelte! Ma era l'obiettivo non dichiarato.

Mariella ha detto...

Si salvi chi può.
Dal suo discendente.

nonno enio ha detto...

io sono possibilista e non avrei certezze assolute.

Kylie ha detto...

Idee del passato.

Buona domenica cara!

Bacio

Alligatore ha detto...

Citazione meno dotta, ma più diretta: Matteo, fai un saltino, diceva il Slavi comico decenni fa. Ancora attuale,fai un saltino ed esci di scena, prima di fare altri danni alla sinsitra.