08 agosto 2014

un gioco veloce

Sono seduta ai margini della piazza,sotto la statua della vittoria mutilata, con Ele, la mia amica di sempre, in questa notte d'agosto che ci vuole un golfino sulle spalle. Un viva vai di bambini nella piazza e la mia volpina nera, Apua, che si gode il fresco felice.
Da un gruppo di bimbe, avanza una, che avrà al massimo, nove anni, e il telefonino figo, con il simbolo della mela. Non dice niente. Non mi chiede niente. Punta Apua nel telefonino e le scatta una foto, sullo sfondo della fontana e delle mie gambe nude accavallate. Che mi potrebbe anche scocciare. 
Di solito i bambini si avvicinano, chiedono come si chiama la mia cagnolina, se è buona e se la possono accarezzare. 
Rimango praticamente interdetta e un po'triste per questo gioco veloce. Per la bambina sconosciuta che fotografa il mio cane e a lei è sufficiente così, per passare ad altro, figlia di chi le ha messo a disposizione la tecnologia, ma evidentemente si è dimenticato di insegnarle altre cose.

7 commenti:

UnUomo.InCammino ha detto...

Avvicinarsi, poi accarezzare...

Ora basta un relazionarsi virtuale, un'immagine invece della realta'.
La finzione artificiale invece che la realta'.

Proprio quello che Jorgen Randers indica come virtualizzazione e dematerializzazione della realta'.
Io lo trovo da una parte una regressione orribile, esattamente antitantrico. Dall'altra sara' una sorta di tentativo di specie di limitare le conseguenze materiali del suo aberrante, tumorale aumento numerico.
Giocherai con le foto di cani e gatti semplicemente perche' non sara' possibile neppure avere e sostenere svariati miliardi di cani e gatti.

Ecco il progresso regressivo, la crescita peggiorativa.

Costantino ha detto...

Date a quella bambina degli stivali ed una piccola pozzanghera d'acqua, e si divertirà un mondo.
Insegnatele a fare con un foglio bianco una barchetta di carta e questo varrà più di due anni di scuola.
E se poi saprò riconoscere un grillo o un leprotto salterino, solo per questo sarà promossa nella scuola quotidiana della vita.

Francesco ha detto...

oh beh dovevi vedere la figlia del mio amico al c.c. stasera

mia figlia sembrava Rita Levi Montalcini a confronto

Unknown ha detto...

Ehm!!? Vuoi dirmi Sara, che quando uno riesce a fermarsi, ad aprire una finestra o semplicemente a guardare la tv, tutto quello che si vede è stato fatto dai bimbi dei giro giro tondo, da quelli del gioco della campana, da quelli delle barchette di carta o dagli aerei lanciati dentro la classe, dai bimbi del gioco del nascondino o da quelli dei truddhi, ma anche da quelli del passaggio di figure geometriche da una mano all'altra, da quelli dell'uno due tre stella, o dalle centinaia di giochi che noi bimbi occidentali abbiamo avuto la fortuna di poter giocare insieme agli altri? Ehm??!! Non mi quadrano tante piccole cose che a mio figlio ho regalato una mela come cell e un buon fisso e gli ho detto: smanetta e migliora il mondo visto che noi con tanto contatto umano non ci siamo riusciti.

Unknown ha detto...

Certo che bisogna avere del coraggio a criticare le nuove leve, visto che la salvezza dipende solamente da loro, dalla capacità di correre il più velocemente possibile e non di camminare sulla terra. Ce la faranno? Io spero di si prima che arrivi il punto di non ritorno.

Rita ha detto...

Non importa più relazionarsi, ma ci si accontenta del simulacro.
Molto triste tutto ciò.
Io comunque le avrei detto qualcosa, del tipo: hai chiesto alla cagnolina se le faccia piacere essere ritratta in una foto?

Giò ha detto...

Considerazione amara ma, ahimè, assai realistica... la tecnologia non è più uno strumento, è il fine ultimo, l'oggetto del contendere!
Preferire il secolo passato?
https://www.youtube.com/watch?v=S3Fn7C7awqw