04 febbraio 2016

Il giardino dei gatti ostinati

Sissi
Dietro un cancello mezz' arrugginito e due pezzi di muro rincalzati da piante rampicanti, c'era un piccolo giardino incolto, con in fondo una palazzina abbandonata. Un tappeto di foglie secche copriva il viale, e foglie secche giacevano dappertutto sotto i rami dei due platani, formando addirittura delle piccole montagne sulle aiole.
Uno strato di foglie galleggiava nell'acqua verde d'una vasca. Intorno s'elevavano edifici enormi, grattacieli con migliaia di finestre, come tanti occhi puntati con disapprovazione su quel quadratino di due alberi, poche tegole e tante foglie gialle, sopravvissuto nel bel mezzo d'un quartiere di gran traffico.
E in questo giardino, appollaiati sui capitelli e sulle balaustre, distesi sulle foglie secche delle aiole, arrampicati al tronco degli alberi o alle grondaie, fermi sulle quattro zampe e con la coda a punto interrogativo, seduti a lavarsi il muso,erano gatti tigrati, gatti neri, gatti bianchi, gatti pezzati, soriani, angora, persiani, gatti di famiglia e gatti randagi, gatti profumati e gatti tignosi. Marcovaldo capì d'essere finalmente giunto nel cuore del regno dei gatti, nella loro isola segreta.
(...)
- Anche lei è amico dei gatti? - Una voce alle sue spalle lo fece voltare. Era circondato di donnette, certune vecchie vecchie, con in testa cappelli fuori moda, altre più giovani, con l'aria di zitelle, e tutte portavano in mano o nella borsa cartocci con avanzi di carne o di pesce, e certune anche un tgamino con del latte. - Mia aiuta a buttare questo pacchetto di là del cancello, per quelle povere bestiole?
Tutte le amiche dei gatti convenivano a quell'ora attorno al giardino delle foglie secche per portare da mangiare ai loro protetti.
- Ma ditemi, perché stanno tutti qua, quesi gatti? - s'informò Marcovaldo.
- E dove vuole che vadano? Solo questo giardino c'è rimasto! Vengono qui i gatti anche dagli altri quartieri, per un raggio di chilometri e chilometri...

Marcovaldo, Il giardino dei gatti ostinati di Italo Calvino

foto gatta Sissi

Post di reimpiego, perché nel blog, come nella vita, tutto torna.

12 commenti:

LaLaura ha detto...

Sara tu hai qualcosa che mi commuove. Leggermente e profondamente.

fracatz ha detto...

nun se butta mai niente

Alberto ha detto...

Ho un'amica gattara qui a MIlano, e altre giù in Liguria, come questa.

Mariella ha detto...

A parte Calvino, questo era il giardino preferito di mia suocera. Una gran donna, meravigliosa gattara.
Grazie per avermela ricordata.
Bacio Sara.

Alexander Biagiolius ha detto...

eh vedi l archivio torna utile..mi pare tu stia svoltando verso un blog archivista ,hai voglia di archiviare il passato .ti leggeremo, as usual

Carlo ha detto...

Solo questo giardino c'è rimasto!... una costante di tanti brutti quartieri di tante brutte città, dove c'è sempre meno spazio per gatti, vecchiette e alberi.

Ciao Sara, buona giornata.

UIFPW08 ha detto...

Sara ma quaanti gatti hai..io una, dolcissima.
Maurizio

Claudia ha detto...

Bello, lo voglio leggere

Sara ha detto...

Mauri io ho 2 gatti!

Maura ha detto...

Un altro bellissimo libro che voglio leggere!
Buon fine settimana;-)

Ela ha detto...

What a sweet photo :)))

RobbyRoby ha detto...

ciao
ora sto leggendo Marcovaldo.