16 giugno 2017

ius soli, ius sanguinis

Io nutro molte riserve sull'istituzione dello ius soli.
Sarà che ho una visione limitata, sarà che vivo in provincia, ho pochi scambi e l'avvenimento più mondano a cui parteciperò prossimamente è il compleanno di mia nonna.
Per contro nutro molte perplessita sullo ius sanguinis, nel senso che è continua la richiesta che perviene agli istituti archivistici, anche attraverso agenzie specializzate, da parte di nipoti di persone che sono andate in America Latina 50, 60 anni fa e più, di rintracciare i dati anagrafici di nonni dei quali a mala pena conoscono il nome.
Anche perchè sempre negli archivi trovi le carte che riferiscono le vicissitudini di chi si è trovato da solo in condizioni di indigenza a allevare figli o a prendersi cura di genitori anziani, mentre il loro parente, marito o fratello o padre, era emigrato in America e non dava più notizie.
Poi dopo 70 anni magari i nipoti trovano più conveniente riscoprire di essere cittadini italiani.
Si vede che se tanti ambiscono alla cittadinanza italiana, questo Paese non è poi così male come dicono.
Nella colonna a destra ho inserito un sondaggio sullo ius soli.

11 commenti:

fracatz ha detto...

oh my god ! ma poi questi ce lo sanno che non appena diventano cittadini thajathani je se metteno sul collo 40 mila euri de debbitto fatto e pappato dagli altri?

LaLaura ha detto...

Non chiamiamolo jus soli, è temperato da parecchi, giusti forse, vincoli.mi pare lo stiano chiamando jus culturae . E si io lo condivido

Francesco ha detto...

ma non so, questo è un tema per gente intelligente, ci vorrebbero le parole di lorenzo...ah no, ha già scritto, primo a commentare....

Collezionista ha detto...

Qualunque siano i motivi personali, se una legge esiste non si può commentare su chi la utilizza, ma se va mantenuta o abrogata.

Alexander Biagiolius ha detto...

sono contrario perchè conosco la storia ..un gruppo di giudei vennero qui a toglierci i nostri dei e ad imporci il monoteismo raccontato da pescatori locali,poi l uso smodato di mercenari barbari nelle fila dell esercito romano.arriveranno questi ad imporci l islam con le loro visioni del cazzo sulle donne ,che noi amiamo libere e scoperte che abbiano la possibilita di affermarsi nella societa

UIFPW08 ha detto...

Siamo in fondo tutti fratelli...
Maurizio

Mark Renthon ha detto...

Bona, abbiamo risolto. Siamo tutti fratelli.

Vera ha detto...

Mi pare di aver capito che la cittadinanza non viene certo concessa automaticamente alla nascita ma:

"Lo ius soli “temperato” presente nella legge presentata al Senato prevede che un bambino nato in Italia diventi automaticamente italiano se almeno uno dei due genitori si trova legalmente in Italia da almeno 5 anni. Se il genitore in possesso di permesso di soggiorno non proviene dall’Unione Europea, deve aderire ad altri tre parametri:

– deve avere un reddito non inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale;
– deve disporre di un alloggio che risponda ai requisiti di idoneità previsti dalla legge;
– deve superare un test di conoscenza della lingua italiana.

L’altra strada per ottenere la cittadinanza è quella del cosiddetto ius culturae, e passa attraverso il sistema scolastico italiano. Potranno chiedere la cittadinanza italiana i minori stranieri nati in Italia o arrivati entro i 12 anni che abbiano frequentato le scuole italiane per almeno cinque anni e superato almeno un ciclo scolastico (cioè le scuole elementari o medie). I ragazzi nati all’estero ma che arrivano in Italia fra i 12 e i 18 anni potranno ottenere la cittadinanza dopo aver abitato in Italia per almeno sei anni e avere superato un ciclo scolastico" (tratto da "Il Post")
A me pare una legge giusta.

Marco Poli ha detto...

Prima cosa che mi viene da pensare : lo jus soli potrebbe essere uno strumento virtuoso nell'ambito di un Paese bene organizzato e amministrato, nel quale lo Stato, con la massima efficienza possibile, si occupa dell'educazione dei cittadini e, in generale, di chi poggia i piedi su tale territorio.

E la “Italia”, così non è.

Oltre alla scarsa efficienza delle istituzioni locali, poi, c'è da rimarcare – per l'ennesima volta – che questo Paese è affetto da una immigrazione di massa non controllata, nel senso che sì, è pianificata ai livelli più alti ( sovranazionali ) ma viene fatto entrare il rusco e brusco ( come si dice a 051, detta “Bologna” prima della globalizzazione ).

Quindi, i figli dello spacciatore tunisino e dello zingaro ladro diventeranno magicamente “italiani”, e potranno perpetuare l'usufruizione di tutti i diritti di cui, comunque, già oggi godono.

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Ma vaffanculo !

{ scusa il linguaggio, Sara, e buona giornata }.

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UnUomo.InCammino ha detto...

Io potrei pensare a rendere più severo anche lo ius sanguinis.
Ad esempio, se nati e residenti all'estero, solo i figli di persone italiane possono avere la cittadinanza italiana, poi decade (i nipoti, quindi, nessuna cittadinanza).

Lo ius soli ha fallito clamorosamente: prego osservare i magrebini belgizzati o francesizzati per legge che alla terza o alla quarta generazione si chiamano ancora Ismail o Abdullah.
Questi sono belgi e francesi come può esserlo il tasto k della tastiera oppure il colpo di clacson qui sotto.
Infatti poi i "nuovi belgi", i "nuovi francesi" fanno succedere cose strane con gli altri belgi e francesi.

Poi discriminare, gli islamici non possono MAI diventare italiani a meno di non rincunciare (con un contratto civile, esplicitamente) alla barbarie che farcisce loro la testa.

Ernest ha detto...

io la cittadinanza la toglierei a parecchi italiani...