Che gioia vederti, piccola mora
Che cresci anarcoide lungo la ferrovia
Sopravvissuta a chissà quanti diserbanti
Protendi i tuoi rami
Carichi di frutti neri e rossi
Per cogliere i quali
Non esito a sfidare le spine!
Son rimasta solo io ad agognare la tua dolcezza,
Quando passo da queste parti in giro con il cane?
Non son tempi questi per le more
Neglette avvizziscono sul ramo
Nessun giovanetto, ne italiano o di altra stirpe
le coglie goloso
L'uno e l'altro le ignorano
E pure i bimbi del campo rom
Non si curano di cogliere le more
E l'ultimo fanciullino che vidi solingo
Lungo la ferrovia,
Non cercava le more,
Ma ahimè, cercava i pokemon!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
-
O ballerina ballerina bruna, o anima di carne appassionata, mentre sotto le musiche e le luci che paion fatte, colla loro gloria e i l...
-
di Guido Gozzano Tutto ignoro di te: nome, cognome, l'occhio, il sorriso, la parola, il gesto; e sapere non voglio, e non ho chiesto i...
-
Dovevo fare un'ecografia per una cosa che mi si è riproposta a distanza di un anno e mezzo. Una scocciatura più che un problema di salut...
9 commenti:
...noi ad Agosto non facciamo altro che andare in giro a raccogliere more!!!
E sono BUONISSIME!!!
Peccato che quelle ai rami più alti sono difficilissime da cogliere e sono belle grandi, nere, dolci... qui crescono da entrambi i lati della vecchia statale dismessa, e sono così numerose che riempiamo una vaschetta di gelato ogni giorno da portare a casa (oltre a quelle che mangiamo mentre raccogliamo).
Io e i miei figli adoriamo le more selvatiche!
Ottimo!
Ode alle more sì!
Trovo forzati i riferimenti etnici.
Pure su una innocente poesia di una lontana blogger Lorenzo riesce a veder l'oscuro piano dell'africano rapper
Vicino alle colture intensive di vite, anche cogliere le more può essere pericoloso... Troppi diserbanti, appunto. Però ci sono degli angolini nascosti in cui andare a far raccolto, credo che ogni paesello abbia i suoi...
... altri modi di divertirsi...
... troppo lontani dalla frenesia della società di oggi...
... sempre fuori nel verde...
... a marzo si cercavano gli asparagi selvatici...
... a giugno gelsi e ciliegie amarene...
... a metà luglio more e mazzi d'origano...
... poi l'autunno coi suoi funghi e le castagne ...
... ma anche novembre col profumato mirto ...
E con l'uomoincammino razzista di montagna che gli fa amabilmente musa compagna
Francesco, peggio dei razzisti anti della vostra sponda non c'è nulla.
Posta un commento