25 dicembre 2019

Come quando_42

Come quando una persona è la prova evidente dell'asserzione di Umberto che i social danno voce a legioni di imbecilli.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Gli imbecilli esistono dalla notte dei tempi, non li hanno inventati i "social", parola che per altro non ha alcun significato dato che identifica dei servizi Internet che a loro volta esistono da decenni. In poche parole, l'unica cosa che è cambiata è il modo di raccontare tutta la faccenda.

Mi vengono due domande:
1. dov'erano e cosa facevano gli imbecilli negli ultimi trecentomila anni, prima che qualcuno inventasse il neologismo "social"?
2. l'idea dietro la considerazione del rapporto tra "social" e imbecilli quale sarebbe, di fare magicamente sparire gli imbecilli censurando in qualche maniera i "social"? (E' una contraddizione in termini ma facciamo finta di non saperlo).

UnUomo.InCammino ha detto...

Le chiacchiere vuote e sciocche si facevano allo stadio, sui ballatoi, in piazza, al bar. Da sempre.
Forse meglio di falsi e menzogne presentate in salsa pseudo intellettuale dai media catechistici e di propaganda dei semicolti sinistranti.

Francesco ha detto...

Lorenzo parla con quella saggezza contadina ormai scomparsa nelle terre a nord di Milano

Peraltro in assenza dei blog come potrebbe dare sfogo alle sue pulsioni dettate dal suo essere avulso da questo triste e decadente mondo?

Anonimo ha detto...

UnUomoEccetera, secondo me non ci capiamo sul senso de "imbecille".

Fare chiacchiere vuote e sciocche è una cosa innocua. Le persone si misurano non da quello che dicono ma da quello che fanno.

Gli "imbecilli" non sono tali perché chiacchierano ma perché fanno cose prive di senso o perniciose. Ti faccio un esempio, se uno sta seduto al bar a parlare di automobili non succede niente. Se la stessa persona si indebita per comprare l'automobile, poi ci sale sopra e ti investe mentre attraversi la strada sul passaggio pedonale, quello è un "imbecille".

Quello che la censura vuole eliminare non è ne l'esercizio del pensiero ne l'esercizio della parola, anche se cosi sembra. In realtà la censura vuole impedire che dal pensiero e dalla parola si passi all'azione.

A nessuno dei capoccia che danno le direttive che leggi sul Corriere, Repubblica, eccetera, importa davvero degli "imbecilli" sui "social", gli importa che questi "imbecilli" non si comportino secondo le direttive nella "vita reale", che si mettano di traverso rispetto alla "normalità" che ci viene imposta.

Il timore dei capoccia, di conseguenza, è che gli "imbecilli" trovino un altro capoccia che gli dia altre direttive, direttive non-conformi. Infatti, i capoccia non temono le Elite Apolidi che controllano i "social", i capoccia temono il Salvini che, come un "imbecille", si fa i "selfie" e li pubblica cosi gli altri "imbecilli" gli vanno dietro.

Un po' come i famosi "hacker russi", che usando i "social" controllano i "mercati" e i "governi". Una persona normale dovrebbe dire "ah si? allora chi controlla i media-ufficiali cosa fa?". Eppure, nessuno fa 2+2, quindi il mondo è in pericolo perché Salvini, tramite gli "hacker russi", controlla gli "imbecilli" sui "social". Leggevo delle dimissioni del Ministro e questi si vantava che, primi nel Mondo, abbiamo introdotto nella Scuola l'insegnamento delle "politiche della sostenibilità". Tanto nessuno deve fare 2+2.

Il futuro è nelle "sardine", che ovviamente non sono "imbecilli" perché cantano Bella Ciao.
:)

Anonimo ha detto...

Guardare questo video sul senso dell'imbecillità.

Per inciso, chi parla è un "ex-compagno" e "ex-grillino", quindi io non lo stimo affatto.

A nessuno importa che Tizio "cambi idea", anzi, è cosa buona e giusta. Perché nessuno deve pensare e avere delle idee proprie. Quello che importa, come nel caso di Zalone, è che c'è sempre il rischio che "ridentem dicere verum", che l'Arlecchino di turno sobilli eroiche "sardine" a diventare "imbecilli".

Per esempio, metti che partendo dal nome Radetzky uno vada su Wikipedia e risalga alle Cinque Giornate e poi alle Guerre di Indipendenza e da li alla Grande Guerra e poi ai successivi eventi del Novecento. Potrebbe scoprire che TUTTO quello che crede di sapere e che gli hanno raccontato è FALSO, compreso Bella Ciao. Non solo, potrebbe anche farsi venire l'idea che c'è una ragione per cui gli raccontano una Storia artefatta, che magari il "presente", il "dato di fatto", non è ne "buono" ne "necessario". L'effetto deleterio delle "fake news".

Marco Poli ha detto...

Scusa, Sara, ma mi sono perso qualcosa.
Cos'è “42” ?
Qual è il significato recondito del titolo di questo post ?

Marco Poli ha detto...

P. s. : certi commenti di Francesco mi fanno sbragare dalle risate !

:D

===

Ernest ha detto...

eh prima erano in giro, nelle piazze, seduti sui muretti… ora la differenza è che non devi nemmeno uscire, basta una connessione e seduto sul divano si possono sparare belinate a raffica, anche in anonimo.

Sara ha detto...

@Marco ho iniziato una serie di post Come _ quando.

Mariella ha detto...

Un abbraccio Sara, buona continuazione di Feste.

Marco Poli ha detto...

... ah ...

LaLaura ha detto...

capisco 💪🏼Ora

Marco Poli ha detto...

... ma chi sarebbe l'imbecille autore del misterioso post che ha mosso Sara a questa scrittura ?

Sara ha detto...

Marco non è del mondo dei blogger!

Marco Poli ha detto...

... mah ... fai la misteriosa ...

Claudia ha detto...

Prima gli imbecilli parlavano di persona, mettendoci la faccia, davanti a pochi compaesani, che li compativano, li evitavano o li ammiravano, e la cosa quasi sempre finiva lì.
Ora lo fanno in quasi anonimato e raggiungono un enorme numero di persone.
Così tutti i sofferenti della medesima forma di imbecillità possono trovarsi, scambiarsi le loro malsane idee e far nascere qualcosa di nauseabondo.