23 luglio 2020

La cultura non è uno shampoo

Io penso che il direttore degli Uffizi sia molto ambizioso e dotato di un ego ipertrofico, insomma, voleva mettersi in mostra lui.
L'attuale ministro del MiBACT ha voluto i direttori stranieri e ha voluto il MiBACT ...con meno MiBACT! Che a parte gli esecutivi entusiasti del giovanilismo, poi si scopre che i giovani immessi hanno 40 anni, a noi con qualche decennio, è come se cifosse stato detto che non valiamo niente , che tutto il nostro lavoro non vale niente e stando da un decennio all'altro nel MiBACT non abbiamo imparato niente, nemmeno per sbaglio, come se fossimo scemi.
Insomma decenni di tagli alle spese, poi dici che ci voleva la Ferragni  a valorizzare il museo: ma andatevene un po'a dare il ramato!

18 commenti:

UIFPW08 ha detto...

il ramato..ottima idea almeno evita la bolla..
M.

Franco Battaglia ha detto...

Se gli idioti non arrivano al bello.
Facciamo discendere il bello di un centinaio di gradini...

blogredire ha detto...

E anche la peronospora della vite...

UnUomo.InCammino ha detto...

Mandare la gente a dare il armato è espressione che mi fa ridere, Sara.
Buondì

fracatz ha detto...

ahahahaa
ihihihiii
io pure mi resi conto che le vere qualita' erano altre, ma ormai ero troppo vecchio e nemmeno mi riusci' di tirare i remi in barca, troppo zelante. Pero' poi evitai di andare oltre cio' che mi veniva richiesto dal mio diretto superiore

Anonimo ha detto...

Sara, se la tua "cultura" contasse qualcosa, tu saresti ricca e la signora Ferragni sarebbe povera. Invece la tua "cultura" non conta niente, tu sei povera e la signora Ferragni è ricca.

Ti farei presente che Icaro-Renzi è molto più vicino alla "cultura" della Ferragni che alla tua. Eppure, tu l'aspettavi in stazione per acclamarlo. Che è la ragione per cui tu sei povera e la Ferragni ricca. Lei è molto più sveglia.

Pier ha detto...

a questo punto resta solo che la Ferragni diventi direttrice degli Uffizzi ed è fatta ....

Francesco ha detto...

Ferragnez rules

Alahambra ha detto...

Secondo me ha fatto strabene: si chiama pubblicità e la pubblicità deve attirare gente lontana da quel mondo.

Joanna ha detto...

Gran cervello, deve aver consumato le meningi a furia di pensare. Vada a ramengo!
Buona serata.

LaLaura ha detto...

... in effetti qualche perplessità l'ho avuta,al netto che non ho (quasi) nulla vs la ferragni

Sara ha detto...

@Anonimo la Ferragni è meritatamente ricca.

Anonimo ha detto...

Il "merito" della Ferragni è quello di essere adeguata al contesto.

Tu invece sei imprigionata nella tela di ragno. Il contesto a cui è adeguata la Ferragni è stato fabbricato dagli stessi che ti hanno educata nella menzogna e nei paradossi e che ti raccontano le frottole della "cultura" per darti una specie di consolazione metafisica.

Sono sicuro che non ti rendi conto di quello che ho appena scritto perché, ripeto, condizionata dalla nascita, tu sei convinta che la "classe dirigente" esista per prendersi cura della "classe subordinata" e nel prendersene cura sia perennemente impegnata in una lotta titanica con le "forze del male", tipo la TV spazzatura di berlusconiana memoria o il "populismo" fascioleghista del "Papeete".

Non ti rendi conto che il Renzi e il Gori non hanno (o non avevano) l'ascella pezzata o una macchia sulla camicia bianca per via della loro "cultura" ma perché, come ho detto, sono perfettamente adeguati allo stesso contesto della Ferragni.

Tu, con tutta la "cultura", non sei ammessa alla loro mensa, sei "subordinata". Subordinata e plaudente. Subordinata e plaudente e anche cliente, perché alla fine anche tu campi con uno stipendiuccio elargito dallo Stato, non per le cose che hai costruito e distrutto grazie alla tua "cultura".

Leggo che quella figura tragicomica e crepuscolare dell'Avvocato degli Italiani merita la sfilata trionfale perché torna dalle conventicole "europee" come un eroe, essendosi fatto dare dei soldi in prestito. A parte le ovvie conseguenze di qualsiasi prestito e della sottoscrizione di cambiali, adesso l'Avvocato degli Italiani avrà il problema di come spenderli, i soldi.

Qualcosa mi dice che poco o niente andrà in "cultura" e molto invece in stipendiucci e pensioncine dei clienti della "Classe Subordinata" e poi in una scarica di bonus e incentivi per alimentare il contesto della signora Ferragni, cioè per comprare e consumare gadget "di tendenza". I bimbi non sanno leggere e scrivere, poi se sapessero leggere non gli verrebbe proposto Platone ma i deliri sulla "ecologia" o sul "razzismo". Però tutti devono avere in mano l'aggeggio per guardare ventiquattro ore al giorno i video di Youtube o Instagram o quello che è.

Vorrei dirti di scendere dal pero perché è difficile dare il ramato stando sui rami. Però se tu scendessi scopriresti un mondo terrificante quindi forse è meglio se rimani la sopra.

Luigi ha detto...

ancora peggio è Mamoud al museo egizio!!!

Novella Semplici ha detto...

Non amo gli influencer né la Ferragni ma se serve a coinvolgere gente che di solito non frequenta il mondo artistico credo che sia giusto farlo.

Marco Poli ha detto...

Comunque, la Ferragni è davvero una campionessa di Bellezza.

===

Federica ha detto...

io non seguo la Ferragni principalmente perché non seguo nessuna influencer di moda, non amando quel mondo, ma so benissimo chi è, chi è suo marito e suo figlio.

Non credo che andrò agli Uffizi perché ci è andata lei, ma probabilmente centinaia di persone giovanissime e non invce lo faranno: molte lo faranno come se andassero a vedere vetrine, mentre qualcuna ci andrà e si appassionerà.

Io stessa da ventenne ho letto libri frivoli e che oggi non prenderei in mano volentieri (i classici Fabio Volo per intenderci e semplificare), ma anche grazie a loro oggi leggo cose diverse.

Secondo me un qualsiasi mondo (cultura, editoria, sinistra) che parla solo a se stesso è destinato alla morte: certo per farlo non bisogna snaturarsi, ma bisogna essere un po' elastici

Anonimo ha detto...

Federica, guarda che la "sinistra" ti dice cosa è "cultura" e produce insieme "morte" e "editoria", celeberrimo il caso del Feltrinelli editore-rivoluzionario morto mentre piazzava esplosivo su un traliccio. All'epoca la editrice Feltrinelli stampava manuali di guerriglia su cui si formavano gli studenti e i brigatisti.

Mentre succedeva tutto questo, i "dirigenti" stavano trattando con la gente come Soros e quando è stato il momento, si sono convertiti "veltronianamante" al "liberalismo democratico", cioè da marxisti-leninisti sono diventati parodia dei "liberal" americani. A quel punto Feltrinelli ha messo in cantina i manuali di guerriglia, il Che (significa "il Cioè", perché intercalava sempre "cioè" quando parlava) e tutto l'armamentario. Adesso la "cultura" non riguarda più la "classe operaia" o un più generico "prolatariato", adesso sono i "boh-sessuali", i "migranti", la "madre terra", praticamente gli argomenti dell'ultima produzione legislativa.

MAGARI parlassero solo a se stessi. In realtà parlano ai gendarmi che ti chiedono il modulo x-75/c rev. 17 quando esci di casa o parlano ai loro scagnozzi messi ovunque, (scuola, magistratura, aziende pubbliche e para-pubbliche, sanità, ecc) che ti impongono la "norma" e se provi a svicolare, sei "negazionista", quindi sei un neonazista e alla fine un po' di campo di rieducazione te lo meriti proprio.