07 febbraio 2021

Il circolo

Una mia amica è preoccupata per suo figlio, un giovane uomo  di 30 anni, che un po'studia e un po'lavoricchia. Per intenderci i lavoretti non sono di quelli "vili meccanici" tipo tagliare l'erba o fare piccoli lavoretti di manutenzione nelle case, che si trovano sempre anche da noi, ma attività nel sociale per le quali si sente portato, anche se a mio giudizio non ha una formazione specifica. 
Nell'ultimo anno ha lavorato a un progetto di integrazione a cui teneva molto, uno sportello per persone in difficoltà. Poi il contratto è finito, anzi no, sono finiti i soldi che lo Stato, o la Regione o la Provincia insomma il Pubblico aveva stanziato e il Circolo che era depositario della gestione di quelle risorse , ha detto al ragazzo : arrivederci e grazie.
Insomma una volta finiti i soldi, finisce il lavoro.
Non è che potevano reimpiegarlo in qualche modo. 
Poi mi raccomando protestiamo contro il jobacts, contro il precariato, contro la politica di destra etc. tanto per il prossimo bando prenderanno quelli del servizio civile.

10 commenti:

Federica ha detto...

quando mi ritrovai in una situazione simile poco più che ventenne, una persona mi disse "se a trattarti così (rimborso spese/garanzie zero/orari lavorativi molto labili) ci fosse MArchionne quelli come te sarebbero tutti davanti alla FIAT a dargli del bastardo.
Invece visto che le stesse cose le fanno gli amici tuoi ti pare che devi dirgli anche grazie".

Dieci anni dopo, con il senno del poi, mi pare la descrizione più lucida di quegli anni dal punto di vista lavorativo.

Anonimo ha detto...

Prendi per il culo?

Sara ha detto...

Grazie Federica.

Franco Battaglia ha detto...

Io dico che c'è proprio un sistema da capovolgere, sperequazioni da eliminare.. ma parliamo davvero di altri mondi.. si spaventerebbe pure una rivoluzione..

fracatz ha detto...

e pensare che col reddito di cittadinanza, molto meno di 10 miliardi annui, mettendosi in 2 coppie in un appartamento si dovrebbe sopravvivere e sperare nel futuro. Purtroppo l'automazione ha annullato tante occupazioni e quelle un po' deprimenti son riservate agli extracomunitari.

Marco Poli ha detto...

Il Lavoro è una coperta corta, sempre più corta a causa dell'inarrestabile erosione dei posti di lavoro complessivi ad opera della progressiva automazione di ogni ambito. Oltre a questo meccanismo, l'Élite è abile nello speculare sulle fondamentali necessità umane e le debolezze individuali.
Lo scrivo da parecchi anni.
La ricerca di un buon posto somiglia sempre di più a una lotteria, o peggio.

Attualmente non c'è soluzione, perché il Popolo è radicalmente passivo, anzi, rattrappito e inerte.

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Alahambra ha detto...

Il jobsact? Quello per cui un marea di gente che prima aveva un lavoro poi non l'ha avuto più? Quello che ha fatto aprire partite iva che ha fatto poi miseramente fallire? Quello che ha incentivato il lavoro nero e lo sfruttamento?
Parliamo di quel jobsact lì?

Francesco ha detto...

il vero problema è che in Italia pochissimi lavori si pagano

Ernest ha detto...

però francamente il citare il Job Act mi pare fuori luogo.
Il problema è che da sempre manca un pensiero serio sul lavoro.

Sara ha detto...

Quello cbe voglio dire è che talune realtà, se ritengono iniqua una certa forma contrattuale, non dovrebbero servirsene.