04 ottobre 2021

Scemanchiani

C'era una volta una prestigiosa rivista scientifica.
Adesso ė una rivista di idiozie.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Sara, la rivista era "prestigiosa" quando era una pubblicazione per pochi, di nicchia. Quei pochi erano in grado di valutare la qualità delle pubblicazioni.

Quando diventa una pubblicazione di "massa", diventa appetibile per editori ed inserzionisti che la vogliono usare per determinare ed orientare la "pubblica opinione" che è indifesa rispetto alla manipolazione dall'alto. Questi editori ed inserzionisti incaricano i direttori che si prestano ad applicare le loro direttive contro ogni deontologia professionale e morale comune. I direttori a loro volta incaricano autori disposti a scrivere su commissione i "pezzi" che abbiano i contenuti e la forma che siano mirati allo scopo di determinare ed orientare la pubblica opinione. Con trucchi sofistici come la scelta di certe parole invece di altre oppure il cambiamento di significato delle parole, niente di nuovo sotto il sole, oppure più semplicemente distorcendo i fatti e mentendo.

Esiste un enorme macchinario che include ogni aspetto della nostra vita di relazione, che la osserva, la sorveglia e insieme la determina, che succhia enormi risorse e quindi deve produrre enormi risultati.

Che non dobbiamo auto-determinarci e che ci viene impedito in tutti i modi, sopra e sotto, è ovvio ed evidente.

Invece il "cosa" dobbiamo diventare è meno ovvio ed evidente, semplicemente perché dopo cent'anni di lavaggio del cervello, la maggior parte della gente semplicemente considera espressioni come "... alcuni corpi sperimenteranno le mestruazioni ... " come NORMALI, cioè conformi alla "norma", alla regola generale.

La gente è condizionata a non pensare, altrimenti gli sarebbe chiaro che lo scopo è trasformare le "persone" (dalla maschera usata nei teatri che identificava i personaggi in scena, quindi le "identità") in "corpi" e da li fare l'equivalenza tra i "corpi" e le "cose".

Anonimo ha detto...

Se tu non sei più una "donna" ma un "corpo" significa che su di te non si applicano le "regole" (morale, legge) per le "donne" ma quelle dei "corpi", meri oggetti fisici dotati di proprietà come massa e accelerazione. Puoi essere smontata e rimontata, trasformata, comprata e venduta. Tutto quello che è fisicamente fattibile è automaticamente anche lecito e deve avere "cittadinanza", cioè deve essere imposto.

Ieri su Radio Radicale sentivo un signore con la voce "effeminata" come una parodia, credo fosse intervistato come portavoce dei "trans", che affermava la necessità per la "società" di eliminare ovunque il concetto che il "genere" sia determinato dalla "natura", perché invece è solo un "costrutto sociale". Usava la espressione "de-naturalizzare". Rileggi. "De-naturalizzare". Non può succedere ma se Radio Radicale intervistasse me e io rispondessi che al signore della "de-naturalizzazione" manca qualche rotella o se scrivessi un articolo su il Lancet, che a chi scrive dei "corpi con le mestruazioni manca qualche rotella", scatterrebbe la "Legge Zan", cioè la repressione del dissenso (che poi è la ragione per cui non ha più senso avere un blog come il tuo) manu militari.

Il passaggio che manca, Sara, è la tua presa di coscienza e ammissione di colpa. Perché tutto questo parte da lontano e sono cent'anni che si conoscono i mandanti, la Massoneria Apolide e gli esecutori, cioè la cosiddetta "Sinistra", che ha mantenuto lo "scopo" di eseguire le direttive della Massoneria Apolide, attraverso tutte le sue trasformazioni, partendo dal mostruoso "illuminismo".

La "Sinistra" che con la falsissima pretesa di "materialità" e "scientificità" in realtà è una metafisica, una religione DEL MALE. Più precisamente, una religione del terrore e del conseguente odio per l'Umanità che si concretizza nel sadismo e nel genocidio. La prima cosa che imparano i bambini è l'arte dell'inganno. La "Sinistra" gabba i babbei con un inganno ridicolo, cioè che ti trasforma da "persona" in "corpo" per il tuo bene, anche se tu non lo apprezzi.

Ah, infine direi che quello che determina la "donna" da un punto di vista biologico, a parte i cromosomi, non è tanto la vagina quanto l'insieme di utero e ovaie. Cioè l'apparato che ospita i gameti femminili e, dopo il concepimento, ospita il feto. Infatti, la parte "meccanica" dell'ape sul fiore oggi viene replicata in laboratorio, la parte che ancora non sono riusciti a meccanizzare è quella del gamete e della gestazione. Ecco perché, dovendo parlare di "corpi", si dice "vagina" e magari "pene", cioè la parte "meccanica" della faccenda, che si può tradurre in biccherini e pipette.

UnUomo.InCammino ha detto...

La perversione "de-naturalizzare" non solo e' evidente ma viene mostrata orgoglionamente come un vessillo del progresso che piu' progresso non c'e'.
Da sempre sottolineo che la artificializzazione degli inurbati produce innumerevoli patologie e questa e' una delle molte.
Le osservazuioni ineccepibili di Nessuno, qui sopra, cerano di porre luce sulla sociologia e sulla politica che usa tali perversioni come fini e mezzi.
La cacca, anche se tinta di arcobaleno, sempre cacca rimane.

semola ha detto...

... ormai il politicamente corretto è una via senza ritorno e come per la rivoluzione francese gli ideatori finiranno per ghigliottinarsi a vicenda nell'affermazione del più puro ...
... Sara oggi puoi dirti "un corpo con la vagina"... magari domani già dirti "con vagina" potrebbe offendere qualcuno ...

Nuvola ha detto...

Mi aggancio alla parola "de-naturare", ovvero, "snaturare".

In Turchia, la traduzione letterale di "snaturato" ("tabiatsiz") è un'offesa molto forte.

Anche "senza onore" ("serefsiz") è una offesa pesante.

Non aggiungo altro all'analisi di Anonimo che mi precede.

UIFPW08 ha detto...

Le mode cambiano..
Il mio abbraccio
Maurizio

Anonimo ha detto...

In realtà il/la signore/a di cui sopra non è un filosofo altrimenti avrebbe detto che non bisogna tanto separare il concetto di "genere" dal concetto di "naturale" (natura significa "che sta per fare nascere", cioè quella che genera la vita), quanto di usare le leggi della fisica per costruire un macchinario, il quale, in quanto parto della immaginazione o più precisamente del pensiero razionale, è necessariamente artificiale.

Mi spiego. Le cose "naturali" sono date da un mondo che precede e prescinde l'Uomo. Il "creato" se vogliamo. Le cose "a-naturali" sono invece degli schemi della mente a cui viene dato corpo con la tecnologia. Il mondo dei "trans" è un mondo artificiale, tecnologico. Non può essere "naturale". Il mondo dei "trans" quindi si trova in due stati, nel migliore dei casi si sovrappone alle cose "naturali", nel peggiore si presenta in opposizione.

A questo si aggiunge un ulteriore livello. Per motivi storici noi facciamo coincidere implicitamente la "natura" con il divino. Anche quando interpretiamo l'universo attraverso metodi scientifici, cerchiamo di descriverlo da un punto di vista pragmatico ma non di indagare e comprenderne l'esistenza, perchè è ad una scala palesemente molto oltre, sopra e sotto, la nostra. Chi ha fede ci vede Dio, chi non ce l'ha sospende il giudizio.

Da questo deriva il problema che qualsiasi manipolazione della "natura" da parte dell'Uomo è manifestazione del Peccato Originale, da cui si può uscire solo ipotizzando che Dio ha messo in conto l'eccesso di orgoglio come conseguenza del Libero Arbitrio e quindi ci perdona se gli incasiniamo il creato.

Tuttavia è chiaro che per le cose dette il "trans" non è solo un problema pratico, meccanico, tecnologico ma è anche un problema morale, dove per "morale" ci si riferisce alla dualità "giusto/sbagliato". Direi che è un meccanismo di super-compensazione. Con la "de-naturalizzazione" si afferma che il "tecnologico", come manifestazione di un atto di volontà invece che accettazione passiva del divino, sia migliore, tanto fisicamente che moralente, del "naturale". Quindi, in parole povere, che il trans sia meglio della "donna" come "corpo con la vagina" o "corpo con le mestruazioni".

Che fa ridere perché la "sinistra" è insieme positivista, quindi le magnifiche sorti e progressive garantite dalla tecnologia e nello stesso momento ecologista e quindi il ritorno al principio opposto della "natura" manifestazione del divino.

Quest'arietta dei "progressisti" che si atteggiano a Titani che scalano l'Olimpo, per dire.