25 dicembre 2023

Le ragazze invisibili

Ieri era la Vigilia e mi sono recata a fare la spesa, casomai ci capitasse di morire di fame e all'ingresso del supermercato c'era la "solita" ragazza (rom ?)a chiedere l'elemosina. 
Aveva un bambino di circa due anni nel passeggino, che ci stava a malapena. Ho notato che il piccolo aveva il cappellino, perché è una cosa che controllo sempre con i bambini, che alle volte pure con il freddo c'è gente che tiene loro la testina scoperta.
Le ho chiesto se avesse bisogno di qualcosa e mi ha detto che le servivano dei pannolini da neonato.
Era una bella ragazza, sui 20, 22 anni, curata pur nella sua semplicità, i capelli lunghi neri, raccolti, e una bella pancia pronunciata. Un altro bimbo in arrivo!
Ho fatto la spesa e le ho preso i pannolini, la prima volta in vita mia che ne ho acquistato un pacco e costano davvero un botto e delle salviette igenizzanti per neonati e poi quando sono uscita gliel'ho date.
Già altre volte ho incontrato ragazze come lei. Chissà da dove viene? Da quale paese sconosciuto tra Romania e Moldiva? Non hanno una loro vita le ragazze come lei, non l'hanno nemmeno i loro bambini. Vivono all'interno di un sistema che le prende e le smista. 
Un sistema che la nostra Unione Europea non solo non stronca, non denuncia, ma semmai favorisce, perché la libertà di spostarsi senza controlli agevola il racket.
Una che trovai seduta in terra davanti alle Poste, anche lei carina, dai bei modi, mi ha raccontato della sua bambina di cinque mesi, lasciata in patria alle cure della suocera. Mi disse che doveva aspettare un tempo fissato per restare in Italia "e non aspetterò un giorno in più!". 
Sono ragazze invisibili queste.
Così invisibili che la gente passa e non vede una donna incinta in piedi (da quante ore?) con un bimbo che stava scomodo,palesemente costretto a  stare nel passeggino troppo piccolo per lui. 

18 commenti:

Filippo ha detto...

Nel loro sistema di valori l'invisibilità non ha lo stesso peso che ha nel nostro. Credo che questa ragazza sia ben radicata in un sistema famigliare robusto dal quale non credo voglia disinnestarsi, in esso ha la sua identità. A volte il dolore è negli occhi di chi guarda.

Franco Battaglia ha detto...

C'è un mondo di invisibili e troppo spesso gli passiamo accanto senza donare nulla e senza neanche replicare a quel Buon Natale che strascicano nel freddo.
Mi chiedo cosa ci differenzia oltre all'essere stati fortunati, aver mangiato, potuto accendere una caldaia, nuotato nel mare per il gusto di rinfrescarci e non di arrivare ad una riva senza affogare. Ci facciamo tante domande ma lesiniamo sempre le risposte.
Ci lamentiamo di chi causa guerre ma poi non lo so - seppur in scala - quanto siamo differenti.

Sara ha detto...

@no, credo che queste ragazze non abbiano scelta, da quando nascono in poi, decidono tutto gli altri, compreso il fatto di essere limitate, se non proprio sfruttate nel loro ruolo di madri.
Ubbidiscono perché non hanno alternativa.
Quale donna incinta se ne sta volentieri in piedi al freddo?

fracatz ha detto...

abbiamo già analizzato la cosa ed abbiamo già detto che i rom sopravviveranno su questa palla di merda assieme ai cinesi.
i rom fanno folcrore e sono utili a mantenere svegli i mortidifame

Filippo ha detto...

Di certo non sta volentieri in piedi al freddo, però fa parte del suo 'lavoro'...

UIFPW08 ha detto...

Questo e' anche Natale. Lontana da tutto e tutti ancora a dover chiedere per donare un sorriso. Ancora.. un altro Natale.
Maurizio

Mirtillo14 ha detto...

Povere persone, gli invisibili !! Queste ragazze , credo, non abbiano altra scelta, anche se non conosco la loro situazione. Una vita dura, i bambini piccoli da crescere.. Quando possiamo, cerchiamo di fare qualche cosa anche per loro. Buon 2024.

semola ha detto...

... sei troppo buona Sara, questa tua visione buonista dei rom è solo nella tua testa, io ho assistito a ragazze rom, rigorosamente in costante stato interessante (così non si rischia il carcere) circondare e circuire una vecchietta fuori dalle poste, (quelle di Dogana, tra coop e Kebabbaro). Quando sono intervenuto mi hanno pure sputato ...
... altri sono gli invisibili, quelli che veramente non si vedono, si vergognano del loro stato e spesso rovistano nei bidoni...

MaratonetaGiò ha detto...

Purtroppo non tutte hanno la fortuna di nascere in una famiglia accogliente. Queste ragazze sin da piccole vengono istruite e obbligate a chiedere l'elemosina e se tornano con pochi soldi, vengono picchiate. Spesso i genitori le obbligano a sposare uomini più grandi di loro, dai quali sono considerate solo come fattrici. Il pediatra di mia figlia accoglieva i bimbi malati, costretti a stare al freddo e li curava con tanto amore.

Sara ha detto...

@ Semola il racket ha volti diversi, conosco le situazioni che tu descrivi, ma accanto a queste ce ne sono altre.

Anonimo ha detto...

Tempo fa sono entrato in un negozio di magrebini, dove non entrerei mai anzi per me non glieli farei nemmeno aprire e ho fatto la spesa con una di queste donne ROM che non si capisce se hanno 16 anni o 46. Prima ha voluto un sacco di patate, poi un pollo e vabè, il pane, poi i cereali per i figli, quando ha preso la cocacola le ho detto di darci un taglio. Comunque alla fine ha riempito due borse con i miei 15 euro e anche se i magrebini mi guardavano come per farmi capire che sono un pirla, alla fine tutti devono mangiare e non mi pesa.

Secondo me bisognerebbe fare un censimento degli indigenti residenti in ogni Comune e poi l'amministrazione dovrebbe provvedere una mensa dove fornire gratuitamente almeno un pasto al giorno, magari includendo la fornitura nei contratti della refezione scolastica, ospedaliera, eccetera.

Sui Rom bisogna tenere presente che sono solo uno dei diversi "gruppi" di persone che si ritengono migliori della "gente normale" perché non si assoggettano agli obblighi della vita quotidiana. Non sono vittime della Società, scelgono di proposito di starne fuori perché gli pesa meno vivere di espedienti che vivere timbrando il cartellino e pagando bollette. E' un problema arcaico, il figlio dell'impiegato di banca tenderà a fare l'impiegato di banca, il figlio del camorrista a fare il camorrista e il figlio del Rom a vivere di espedienti. Ricorre periodicamente l'idea che per re-inserire questi "gruppi" nella società bisogni togliere i bambini alla famiglia.

Mariella ha detto...

A me sembra che molti di noi siano anestetizzati e ciechi. Speriamo di migliorare, ma ci credo poco. Sereno anno nuovo cara Sara.

UnUomo.InCammino ha detto...

Noto una enorme VORAGINE sulla procreazione responsabile.
Perché incinta in quel contesto gravemente deficitario?
Come osservato da altri commentatori diventa un ricatto etico.
I ricatto etici (rapimenti, immigrazione di massa, procreazione elusiva/ricattatoria, etc.) si stroncano con atteggiamenti fermi che annullano lo spazio per il ricatto e rimettano i ricattatori alle loro (mancate) responsabilità.

Come tutti i miglioramenti questo richiede costanza, volontà, impegno personale, fatica, a volte dolore. Vero e proprio fumo negli occhi per ricattato irresponsabili.

Gabriel garden ha detto...

Spesso avevamo paura a dare sia soldi che beni di consumo non immediati. Non si sa mai che i loro 'padroni' poi si tenessero i soldi o pensassero che con i soldi si siano comprati una giacca o una scorta di cibo. Personalmente diamo qualcosa che possa aiutarli al momento, non posso fare molto altro...

Intanto ti faccio gli auguri di buon anno :)

Anonimo ha detto...

Trovo veramente ridicola, insensata e alla fine fastidiosa questa idea che il concetto di "femminile" sia necessariamente associato a quello di "vittima".
Se io fossi donna non vorrei mai essere considerata idiota, inetta, incapace e quindi bisognosa di tutela.
Il concetto contemporaneo del "femminicidio" è nella stessa linea paradossale perché postula una sub-normalità ed assimila le "femmine" agli infanti o agli infermi, presupponendo una aggravante per chi infierisce sugli inermi.
E' come se vendessero le forbici con le punte agli uomini e quelle arrotondate per le donne perché sennò si fanno male o se fossero obbligatorie le rotelline per le biciclette delle donne, altrimenti cadono.
Si beh, le auto a guida autonoma sono la panacea per le donne, quello è un altro discorso.
Le donne Rom si trovano bene con la vita che fanno, altrimenti la cambierebbero, cosi come le donne in generale, che se vogliamo considerare persone, cittadini, diritti e doveri dobbiamo anche considerare responsabili, cioè che debbano rispondere delle proprie azioni.
L'alternativa, ripeto, è assumere che siano bisognose di tutela perché minorate.
Attenzione ai corollari perché se io sono preposto alla tutela del minorato non necessariamente ritengo che la donna debba essere il capo della NASA o il Presidente del Consiglio o che ne so.
Potrebbe stare bene inchiavardata dentro un gineceo a rammendare o nel recinto a mungere.

Sara ha detto...

@grazie anonimo di esser tornato a scrivere qui

Anonimo ha detto...

Sei naive ma non sei mediocre e/o maligna come gli altri.

Vorrei che invece di Sara l'Ape Maia tu fossi una Galadriel o una Sarah Connor, perché non vivo tra le margherite del prato fiorito, mi aggiro per una landa desolata popolata di bestie mostruose e macchine assassine.

Mi devo accontentare, è già qualcosa che tu sia uscita dalla celletta esagonale del tuo alveare in capo al mondo della provincia italiana nella forma di Ape Maia, invece di venire ringhiando dalle sotterranei di Mordor o sferragliando dalle catene di montaggio di Skynet.

Pia ha detto...

Cara Sara mi faccio tante domande su queste donne, addirittura incinte e se sia giusto ciò che fanno e come vivono. Se siano obbligate oppure non hanno scelta oppure ancora pensano sia giusto il loro modo di vivere. Non avremo mai una risposta certa a nessuno di questi quesiti. Ma avere il cuore di parlare con loro ed aiutarle non è mai sbagliato. Anche se abbiamo la sensazione di esser presi in giro da loro. Perché lo facciamo anche per noi, per il desiderio che la società migliori e per la speranza di non trovare mai più donne, uomini e bambini in strada, in tali condizioni di vita. Tutto qui.
Buonanotte carissima e buon 2024.