Allora Marcella Bella, Fiorella Mannoia, Loredana Bertè, Ornella Vanoni etc., per dire, avevano come autori che gli scrivevano le canzoni gente tipo Fossati, Ruggeri, Bella, Lavezzi per citarne qualcuno
Che poi magari c'era chi si metteva la minigonna, i pantaloncini corti, ma la tv le inquadrava da lontano, mentre da vicino gli inquadrava gli occhi truccati, gli inquadrava le chiome, che poi andavi dalla parrucchiera e le dicevi "voglio i capelli come marcellabella".
Qelle che ho citato sono esempi di donne molto belle e soprattutto sensuali, ma cantavano le canzoni scritte da autori così bravi, ma così bravi, che loro non avevano bisogno di far vedere la parpaiola quando cantavano.
7 commenti:
Qualcuna di quelle citate non sa più cosa far vedere ormai.. :(
oggi una parola nuova per noi romani, così la guglo ed a parte i tanti cognomi risulta ovunque sinonimo francesista di moneta.
Forse ricchezza andrebbe meglio o anche dono, perchè pure avere una bella voce non è mica male qui da nojos
Si vabè e allora dove la metti:
questa carmelitana scalza
e
tutte le altre sue consorelle del monastero
???
Senti, un giorno mi porti a vedere l'astronave con cui siete arrivati tu e tutti gli altri?
Dai, ti spiego come funziona sulla Terra, hanno inventato i videoclip per aggiungere il contorno alla "musica". Col tempo è ovvio che il "contorno" prevale, perché una immagine vale più di mille parole e anche di mille note.
Tra l'altro, anche in casi non cosi "popolari", si giocava molto sulla "immagine".
Vedi:
Kiss and Tell - Brian Ferry.
Poi al lettore giudicare se era meglio questo o se quello che passa adesso.
Le donne che hai citato non sono state per me degne di essere emulate. Io non sono nessuno ma voglio continuare ad essere unica!
@Filippo:
Prendere l'arte seriamente dipende dal fatto che il significato originario della parola era "mestiere", per cui essere "artista" significava andare per anni e anni a bottega da un maestro che ti insegnava un mestiere. Anche perché per un Michelangelo o un Mozart c'erano migliaia di onesti mestieranti.
Come tante altre cose della modernità, ci sono stati vari passaggi volti a rendere la "arte" in versione "popolare" e gli ultimi di questi passaggi consistono nella idea che tutti sono "artisti", nessuno è "artista", perché da una parte fare un peto è "arte", dall'altra ci sono i computer che fanno le cose al posto tuo. Oggi puoi fare il "cantante" pur essendo stonato e puoi fare il "musicista" senza sapere suonare alcuno strumento. Perché il computer "intona" tutto e riproduce qualsiasi strumento.
Detto questo, sono sicuro che Marcella Bella avrebbe voluto guadagnare milioni ma il "mercato" era quello che era e anche i contratti erano quelli che erano. Un po' come i calciatori che una volta si ritiravano per aprire una tabaccheria.
Hai detto tutto, Sara.
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