Non lavoro più a Spezia da 5 mesi, mi manca la città. Anche se il mio istituto era abbastanza defilato, nella prima periferia. Per intenderci, parcheggiavo davanti al portone. Però ogni tanto andavo in centro per quelli che noi chiamiamo "adempimenti".
Mio padre non capiva perché avessi lasciato la campagna lunense, le pecore, le rose, l'anfiteatro, per andare in un ufficio al chiuso.
Un giorno gli ho risposto con una frase che mi aveva colpito "Allora per cosa mi hai fatto studiare a fare?". E rimase senza parole.
Sono in piena autoreferenza, 25 anni di ministero, quasi 13 d'archivio. E stasera pensavo che a dicembre sono 20 anni che è morto il mio collega Ugo, che aveva 56 anni e alla me di 20 anni fa era un'età che faceva impressione.
Ugo era il mio collega e mi sembra che questi 20 anni siano passati velocissimi. E io avevo la rabbia davanti al mosaico di Medusa e ogni volta davanti al mosaico, raccontavo ai visitatori di Ugo, che mi faceva rabbia Medusa che avrebbe dovuto proteggerci e non l'ha fatto. E in quell'attimo in cui parlavo di lui con degli estranei venuti dall'Australia o da Biella, per dire, era come se Ugo per me, rivivesse.
Poi ci sono altri dolori, quando perdi gli amici senza capire bene perché. Sicuramente invecchiando la maggior parte delle persone peggiora. Oppure le persone si stufano di noi. Io in effetti sono monotematica, parlo di giardinaggio e di archivi. Non ho viaggi favolosi da raccontare (non è che i vostri viaggi tutti uguali vi abbiano resi speciali, sappiatelo). Sono pure contraria alle mostre perché stressano le opere d'arte. Non conosco nemmeno scrittori famosi, perché vado solo alle presentazione di libro di autori locali.
Si, avete fatto bene a mettermi da parte. Lasciatemi pure lì!




2 commenti:
Ma no,io ti leggo sempre con piacere,ciao
anche se sei stata messa da parte, il tempo continua inesorabilmente a scorrere e dopo una certa aumenta la sua velocità per via delle giornate tutte uguali che non lasciano traccia nella memoria.
Siamo umani, accontentiamoci e ringraziamo sempre Ponzio il Pilato che con quel grande gesto pubblico del lavaggio ci tenne fuori per sempre da quei gran casini che veramente ci avrebbero massacrato questo passaggio terreno.
Ciao Sara
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