08 marzo 2008

Antigone Sono Io

Da mia nonna Elia ho preso alcune cose, meglio sarebbe stato assomigliarle di più, ad ogni buon conto a lei devo la passione per il giardinaggio, quella per l'uncinetto (oggi decisamente in ribasso, anche se un occhio alle vetrine dei negozi di filati lo butto sempre) e la vocazione cimiteriale che mi è sorta da alcuni anni. Sarà che da piccola mi è capitato di accompagnare mia nonna al cimitero e mettere fiori innanzi ai ritratti in bianco e nero di vecchi sconosciuti dai volti accigliati. Ma mi piaceva maneggiare i fiori! I miei genitori, secondo un costume sempre più diffuso, sono alieni dalle frequentazioni cimiteriali, anche se mia mamma a dire il vero, da quando è mancato mio nonno Nandino di Battilana, cioè suo padre, ogni tanto al cimitero ci va.
Nel mio caso è stata la scomparsa improvvisa di una seconda cugina a farmi andare al cimitero: era la mia bella coppia quella ragazza, aveva 1000 virtù. Solo per portarle a lei, posso recidere le mie rose preferite e quando è il periodo le porto i fiori della crocosmia, perchè il suo compagno di una vita mi ha detto che impazziva per quella tonalità d'arancione. Era straziato dal dolore, tanto che temevo per lui, perchè erano una coppia affiatatissima, sempre insieme a parlare fitto fitto come due fidanzatini.
Un giorno l'ho incontrato al cimitero, lui ci andava praticamente sempre, ed era vicino a una giovane donna il cui marito è sepolto accanto a mia cugina. Ho messo le rose nel vaso, ne ho regalata una alla bimba che era con loro, poi faccio :"Io vado". E lui :"noi restiamo ancora un po'qui...". Insomma è proprio vero che innanzi alle lapidi nascono storie d'amore. Probabilmente è chi parte, che vuole che sia sereno chi resta. Perchè le persone che ci amano, mica vogliono che stiamo male senza di loro!
Di nascosto, si perchè mi scoccia che mi veda qualcuno dei suoi parenti, vado da un ragazzo che mi piaceva tantissimo.Lui non lo sapeva. Ora lo saprà. Per tanti anni sono andata nel suo negozio, non è che fosse un tipo simpatico, almeno non lo era con me: comunque era il classico "bel tenebroso" con gli occhi di ghiaccio. L'ultima volta che ci ho parlato era un ottobre meraviglioso, io mi inebriavo di pomeriggi giardinicoli e lo dissi a lui quanto mi piacesse stare all'aria aperta e vivermi quelle giornate in cui una luce dorata illuminava il giardino. Ci pensò un attimo: "Sarebbe bello stare all'aria aperta. Averci tempo...". Mi viene amaramente da considerare che ora gli mancherà per sempre quel tempo.
Per conto dei miei colleghi di lavoro mi occupo di portare i fiori a Ugo quando è il suo anniversario a nome di tutti noi e mi faccio confezionare un bel ciclamino bianco. E sul biglietto vorrei scriverci tante cose,vorrei scriverci una canzone del Liga, ma lo so che non sta bene dare troppo spazio all'emotività.
Da quando mi sono sposata ho assunto l'onere della famiglia di mio marito, cioè vado al cimitero da sua mamma e da sua nonna. Strappo l'erba e metto i fiori, freschi se la stagione consente, oppure finti. Ogni tanto ci porto una pianta, poi quando è esausta la riporto a casa e ne metto un altra.
A queste premure sono stata anche invitata da loro una vicina di casa, che al cimitero purtroppo ci va ogni giorno. Purtroppo perchè ha più affetti cari là dentro che fuori. Anche se io le voglio benissimo. E ora che è presa da un'ennesima croce (dico ma lassù, in Cielo, alle volte, un po'di remore le avete?) ed è in giro per gli ospedali, mi sono offerta nell'aiutarla nell'unico modo che posso, cioè andando al cimitero ora che lei non ci può andare.
E così stamani sono andata presto presto, per rispettare l'impegno che mi sono presa e ho controllato la situazione. Tra un paio di giorni tornerò a mettere fiori freschi. Narcisi che ora abbondano e qualche vasetto di primula a sostituire quelle stazzonate dalla pioggia.
Poi mi sono diretta verso il lato opposto del camposanto, ho attraversato l'ala monumentale, il tumulo dei caduti della prima guerra mondiale che mi mette davvero una tristezza il pensiero di quei ragazzi, di quelle vite rubate...e poi le lapidi che risalgono a quasi un secolo fa, famiglie dai nomi importanti, attestazioni di virtù muliebri, devozioni maritali, tombe dimenticate di stirpi senza epigoni.
E sono arrivata dove una settimana fa è stata seppellita una delle persone più importanti della mia vita.Si può essere drammaticamente importanti, nella vita di qualcuno, anche se alle volte molto meglio sarebbe non essersi incontrati. Alcune rose bianche nonostante la pioggia e il vento bestio dei giorni scorsi erano ancora belle. Gli sarebbero piaciute. Servirebbe a qualcosa farne una talea? Mi è scesa qualche lacrima e pure un mezzo sorriso quando nel pantano mi sono ritrovata le scarpe e i jeans sporchi di terra: "Mi porti sempre guai...". E mi son chiesta come stesse ora, se stesse bene, no! no! non era certo quello che volevi, accidenti!lo so che non volevi una cosa del genere! ieri ho abbracciato il nostro compagno di liceo, ti ha fatto un articolo bello e toccante sul giornale...Ma guarda te se ce lo saremmo mai immaginato di incontrarci così.Non ci era mai venuto in mente. Guarda te! io qua a farti gli offici funebri. A ricordare la tua voce.A ricordare come ridi. A cercare di prendere atto, coscienza, consapevolezza della tua morte. A immaginare come sarebbe potuta essere la tua vita. A ricordare invece com'è stata la tua vita. "... un brivido che vola via".

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