20 agosto 2008

Foulard

Mentre sono in procinto di trasformare in meritorie opere di beneficenza, si fa per dire, vestiti appartenuti a molte SARE fa, dato che non posso comperarmi un armadio per tenerci abiti che non uso più per sopraggiunti limiti d'età, o alternanze dell' Io dominante, mi separo controvoglia da una dignitosa collezione di foulard. Mi piacciono tanto i foulard, li considero accessori femminili molto eleganti e strategici. E così li passo in rassegna. Uno celeste a pois bianchi comperato sul lungomare di Rimini in un lontano settembre. L'altro morbido,lucente, nero a fiori oro e rossi, preso al volo da un ragazzo senegalese in Corso Italia a Pisa.
Casca l'asino, si fa per dire, su un paio che ricevemmo in regalo la mia genitrice ed io il 26 dicembre del 1997. Mia mamma che è di Battilana dice che i foulard sono come fazzoletti, cioè regalarli porta rogna, a meno che non si paghi simbolicamente il pegno con una monetina. Non so se per quei due mia madre pago, perchè andavamo un po'di fretta quella mattina. E ho idea che nemmeno la mia allora suocera abbia pagato il pegno per un bellissimo foulard che aveva ricevuto a sera prima e la mattina del 26 mi mostrava in cucina.
Com'è, come non è, ci ritrovammo in regalo un foulard a testa.
A me andò peggio di tutte perchè mi feci 11 giorni d'ospedale, più un ricovero sucessivo con anestesia totale. Mia suocera guidava, ma è comprensibile che anche mia mamma si sia presa una bella batosta.
Poi alle volte uno dice "superstizioni"...

n.d.r. quel giorno dell'incidente dovevamo andare al mio mio pranzo di laurea, ma non arrivammo mai al ristorante. Va detto che per una che ha fatto una tesi sugli "auxilia dei", cioè sugli aiuti che Dio manda, metabolizzare un incidente accaduto PROPRIO quando stavamo per andare a festeggiare la mia agognata, desideratissima laurea, fu una questione imegnativa da mandar giù...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Vatti a fidare degli Dei..

"Quale Dio ha scommesso su di noi...
Tutti stesi al sole i sogni miei.

(Tratto da una canzone del 1994, che scrissi per una ragazza che mai mi amò)

Vatti a fidare degli Dei..