07 agosto 2009

Fuochi d'artificio.

Quando ero piccola la notte della vigilia di ferragosto andavo con i miei alla "Rotonda" di Marina di Carrara a vedere i fuochi d'artificio. C'era una marea, ma una marea di gente ogni anno. Una folla quasi inquietante devo dire che ci voleva un bel po'a smaltire una volta finito lo spettacolo, per non parlare poi di quanti per la fretta si precipitavano in auto e dopo era tutto un trambusto di clacson, di mogli e mariti che litigavano in auto, nervosissimi perché rimasti imbotttigliati nel traffico, così che nella calca d'auto e di gente inveivano contro la scemenza altrui.
Tutto questo stress era messo in preventivo, del resto era quello uno spettacolo importante, quasi unico, perché una volta i fuochi d'artificio non andavano di moda, o meglio forse dato che costicchiavano le amministrazioni pubbliche non ritenevano opportuno investirci dei soldi.
Beh, a Castelnuovo per la Madonna di Colombiera (o della Miniera?) per la verità per quello che io mi ricordo i fuochi li hanno sempre fatti, ma mi pare che in questa festa di fine estate lo spettacolo pirotecnico non possa competere di certo in grandezza di quello di Marina di Carrara. Il Comune di Castelnuovo è piccolo rispetto a quello di Carrara, insomma si fa quel che si può...
Noi ortonovesi non so se abbiamo introdotto i fuochi negli ultimi anni, non lo so perché bazzico ormai poco il territorio di Ortonovo in notturna, tuttavia la nostra Madonna è molto, ma proprio molto più famosa di quella dei vicini Castelnovesi e anzi, ad onor del vero, devo dire che alla festa della nostra Madonna a settembre, viene anche gente da Battilana e da Avenza.
Quanto ai fuochi d'artificio bisogna considerare che negli anni i Comuni hanno abbandonato la parsimonia di un tempo, del resto abbiamo scoperto la nostra vocazione turistica, si sa, e allora vai con i fuochi e ogni scusa è buona per farli, per lo più in riva al mare.
Anche se c'è la crisi.
E a me questi fuochi d'artificio che si moltiplicano nelle sere d'estate della Val di Magra, rispetto a quelli della vigilia di ferragosto alla mitica " Rotonda", fanno tanto un provincialissimo effetto di "vorrei, ma non posso!".

2 commenti:

luca ha detto...

Fuochi d'artificio. Un racconto di Luca Cozzani (Se ci riesco , lo scrivo proprio adesso.)


La ragazza in bicicletta lo so, come si chiama. Mi passa proprio adesso ad un metro dal naso, sorride e si dilegua. Come dicevo, il suo nome lo conosco. E' solo che è maledettamente difficile pronunciarlo, pararsi davanti alla bici e dire: Ciao, Lili".
Così imparo a ordinare una birra, mi siedo e accendo una sigaretta, come la accende uno che ha quattordici anni e una Lili che passa e non si ferma. Stefano arriva e si siede.
“Che c’è?” Chiede.
“Hai visto la Lili?”

La Moira fa finta di dormire. Sente la mano che sale sulla sua gamba, una cosa come un centimetro all’ora. Sa che la mano non si fermerà, la mano sa che lei aspetterà.


La Tizi aspetta Luca, seduta sulla panchina alla rotonda, in mano un fiore e l’ennesimo spinello. Pensa solo che lo ama, che lo ama e basta. Luca arriva, si guardano e basta. Un vecchio si siede e guarda per terra, guarda e sputa, bestemmia qualcosa e se ne va. Lei lo sa, che Luca la lascerà.
“Cosa facciamo?” Chiede.

La Laura non ha tempo. Questo Luca che vuol fare lo scrittore, proprio non lo capisce. E poi, non si può andare in giro su di una Renault 4.
Con uno stereo che gracchia equesto DeGregori del cazzo.
La Laura ha già deciso, domani lo lascia.

Serena apre la bocca.
Fa sempre così, quando vede i fuochi d’artificio. Prende la mano di Luca e la porta alle labbra, con la lingua solletica un dito.
“Andiamo?” Chiede.
“Sì”.

Anonimo ha detto...

molto belle le sensazioni semplici di queste righe. Volevo esprimerti qui i miei complimenti.
Si aspetta sempre qualcosa, come fuochi d'artificio, con l'unica differenza di quelli che non si spengono mai!
Ciao.