la scena si svolge nel cortile di un prestigioso palazzo genovese: una splendida balconata di sole, dove in un giardino dallo stile incerto, spiccano aiuole di rose rosse.
Lei, la femmina giardinicola, sono giorni che tiene d'occhio quelle rose sevillane: e pensa che tutto sommato non sono male, anzi ne vorrebbe fare un paio di talee. Si è pure portata appresso le forbici allo scopo.
Se non che di colpo si materializza nei pressi delle rose, proprio lui, il giardiniere! Anzi i giardinieri! Sono due.
Lei aveva già preso informazioni in giro tra gli uffici "ma sono giardinieri o operai del verde?". Scettica. Questa gente di città non sa distinguere i professionisti del settore!
E dunque lei gli si para innanzi: "Cosa fate? Ma le potate?" e si riferisce ovviamente alle rose agognate "SI!" risponde quello più alto.
"Ma come! le potate ora?" Come dire, ma vi rendete conto del vostro livello di crudeltà e incompetenza?
Come parlare ai muli, ma non demorde e incalza il più propenso dei due: " Ma con cosa le potate?"
E lui apre il polso e fa vedere la forbice.
"Ah...temevo che le potaste con il decespugliatore, si che queste sono sevillane...però ora non va bene potarle, vengono sollecitate a emettere nuova vegetazione e se poi viene il freddo, se nevica..."
E quello ribatte "siamo a Genova, qua non soffrono il freddo, se nevica dura un giorno..."
"Mi dai una talea?" .
E lui taglia due bei rami con le rose rosse: "No, ma non devi tagliare quei rami lì!" esclama la femmina giardinicola e lui dal canto suo ribatte "ma tanto in questo periodo non ti prendono le talee?"
"Come non mi vengono le talee?! Io sono bravissima a fare le talee!" Ma che scherziamo?!
"Ma queste hanno avuto il fiore non ti vengono?"
"Ma come non mi vengono?! " come dire "ma sei scemo?"
"Queste hanno portato il fiore e ruba a loro energia".
"no, guarda, a me le talee vengono sempre e poi anche quelle estive le faccio dai rami sfioriti. Io sono bravissima, se non ci credi tra un anno torno qua e te le faccio vedere se non ci credi che mi hanno radicato!".
E lui dice rassegnato "va bene".
Poi lei indaga nel folto di rose e gli suggerisce "taglia lì! vedi che lì c'è secco?!" e aggiunge "io ho fatto il corso da Barni! Si ma sapevo già potare, eh? non è che ne avessi bisogno...." e pensa "figurati se 'sto qua sa chi è Barni".
"Ci vuoi rubare il mestiere?" ridacchia lui...
"Ma dove hai studiato?" lo arringa la femmina giardinicola come dire, mo ti ho beccato che sei un avventizio e non un professionista!
"ho fatto Agraria".
"Ah..Agraria...ma tu non hai fatto la scuola del Parco di Monza?!"...come dire "che razza di giardiniere sei se non hai fatto la scuola del Parco di Monza?!
A quel punto il tipo inizia a spazientirsi, e lei invece, la femmina giardinicola è un po'delusa che costui non le tributi le dovute attenzioni, bene inteso, attenzioni giardinicole e preferisca continuare a potare le rose, così gira sui tacchi e se ne va pensando tra se e se che certe persone sono proprio ingrate : gli offri un'occasione formativa estemporanea e non sanno apprezzarla.
E dunque reggendo trionfalmente i due rami di rose , fa ritorno dalle sue colleghe, le quali, in quattro o cinque, alle vista dei suddetti bei fiori rossi, si alzano immediatamente dalle loro scrivanie,lasciano la stanza e corrono nel cortile alla volta del (povero) giardiniere per farsi fare lo stesso regalo.
(info Come-faccio-le-talee di rosa)
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1 commento:
bella sta storiella
certo che le tue colleghe son delle gran gattepollastre
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