Tanto il blog è mio e ci scrivo quello che voglio io. Anche a costo di sentirmi dire che questo è un blog disgustosamente intimista.
Sono stata dal veterinario stamattina perchè la gatta Sissi, micia ufficiale del luogo in cui lavoro, aveva un po'di bua da un paio di giorni. I miei colleghi drammatizzano, non essendo avvezzi ai mici, così che ieri ero sotto la doccia intenta a farmi uno scub a base di olii essenziali con cui auspicavo di procurarmi un fondoschiena liscissimo e levigatissimo ed ecco che mi tocca invece rispondere al cellulare. E'il capo. Anzi uno dei capi. "La gatta sta male, tossisce. " E io "buttala fuori!"cioè credevo che il suo problema fosse che la felina che ronfa sempre su una sedia in sala 2 disturbasse gli utenti, dunque gli suggerivo di condurla in esterni. Dove la quadrupede troverebbe fiori, prato, uccellini etc. ma niente da fare, lei è un gatto ministeriale, non la schiodi dalla sua seggiolina faticosamente conquistata dopo una precedente vita da gatta povera. Anzi quasi morta di fame.
E insomma stamani, ovvero nel mio giorno libero, sono partita di casa in auto e dunque mi sono recata nel mio posto di lavoro, con lo scopo di trascinare la Sissi riottosa dal veterinario. Alla bersagliera. Cioè senza appuntamento. Rassegnata a trascorrerci tutta la mattina.
E invece no. La veterinaria di turno riconosce me e soprattutto la Sissi e ci fa accomodare subito e procede con la visita. Non conosco il suo nome, ma già nei mesi scorsi avevo avuto modo di verificare la sua premura verso questa gatta comunitaria, tradottasi anche in visite di controllo gratuite o come oggi cure ad un costo davvero modesto. E precedenze. Attenzioni confermatemi anche da un mio collega che aveva a suo tempo condotto la Sissi in questo studio di veterinari. Ma soprattutto mi colpisce la dolcezza di questa giovane donna, che dei gatti mi pare riesca a intuire anche il carattere. E mi dice che la Sissi è una gatta buona.
La storia che ho saputo più o meno è questa: la giovane veterinaria era venuta dove io lavoro con una sua amica e avevano conosciuto la mia collega Catia. E Catia era una che ti restava addosso. Me la immagino raccontare della gatta Sissi o di Pasquale , il cane che è stato con noi tantissimo tempo.
Catia era contagiosa.
Catia è mancata qualche giorno dopo l'incontro con la veterinaria.
Cioè conosci una giovane donna piena di vita e qualche giorno dopo accade l'incredibile.
Dovrebbe essere rimasta colpita la veterinaria dalla morte di Catia. Così mi è stato detto.
Il che forse spiega tante premure, tante gentilezze, verso la nostra gatta Sissi. Che era anche gatta della Catia.
E a me tutta questa storia delicata di tenerezze e memorie mi sembra che voglia dire che la Catia continua a prendersi cura della gatta Sissi. Mi sembra un ennesimo regalo che Catia stia facendo alla nostra gattina.
E invece questo post è il mio grido silenzioso che si leva in questa notte per raggiungere la mia amica e dirle quanto mi manca.
7 commenti:
E non esistono parole, solo un pensiero solidale.
Questo post è bellissimo.Sono convinta che l'energia e la positività che Catia ha lasciato dietro sè, in qualche modo continuino ad esistere ed accompagnare chi le ha voluto bene. Gattina compresa!
Un bacione
intimista certo, disgutoso MAI !!!
E infatti non c'è nient'altro da aggiungere, tranne che è un bel post.
Grazie della vostra testimonianza d'affetto.
Avreste dovuto conoscerla, era ingovernabile. Mi manca tanto...
bellissimo post sara, gli scritti che vanno nell'intimo molte volte sono i più veri e quelli dove noi usciamo al 100%
un saluto sara
Sei sempre carino Ermest. Sono appena stata nel tuo blog e ti ho ritrovato puntuale, indomito!
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