21 luglio 2010

Detestabile

Praticamente non guardo la tv da più di due mesi, le notizie mi arrivano dalla rete oppure le apprendo dal quotidiano La Nazione.
Non so spiegarlo, ma di tutta la sequela di criminali e assassini, quello che più mi è sembrato detestabile è quell'individuo che ha ucciso con la balestra due giovani donne. Due escort, riferiscono le cronache.
Forse mi ha colpita il fatto che fossero entrambe molto belle. Ma in generale cioè che mi rende più detestabile questo crimine è il fatto che le prostitute mi sembrano sempre vittime più deboli delle altre, alla mercé di chiunque, vigliacco e sadico, sebbene nel senso comune ci si voglia rassicurare la coscienza con il mito di quella che guadagna facendo un mucchio di soldi.

Mi viene da considerare che tra le tante nefandezze morali degli ultimi tempi (anni), c'è pure quella di aver fatto passare come quasi presentabile una professione tradizionalmente considerata fonte di vergogna e umiliazione per chi la esercita: alla causa ha giovato il termine inglese escort, che suona indubbiamente più chic di tanti altri che potremmo adoperare ricorrendo al nostro italianissimo idioma.
Le parole sono importanti, il linguaggio è una sorta di veste esteriore del concetto, ma non solo, in qualche misura ne è costitutivo.
Dunque sarebbe meglio ricominciare a chiamare prostitute coloro che si vendono, disonesti quelli che non pagano le tasse, ricattatori coloro che gestiscono le fabbriche facendosi scudo dei diritti dei lavoratori etc.

5 commenti:

enzo ha detto...

I crimini hanno quasi sempre come obiettivo persone o situazioni deboli. Il violento generalmente è un vigliacco incapace di vivere la sua vita in maniera serena. E quindi donne, bambini, anziani sono le prime categorie sotto tiro.
E anche se allarghiamo lo sguardo, il discorso non cambia, anzi: ponendo attenzione alle ultime guerre, quelle che abbiamo più o meno conosciuto, le vittime designate sono ancora loro, i soggetti più deboli, facilmente annientabili con una raffica o con cluster bomb.
Riusciremo mai ad avere una umanità umana?
Sulle parole: è proprio così, sono importanti, sono la veste del pensiero.
Ti ricordi Nanni Moretti?
Ciao, buona giornata tanta

Black75 ha detto...

Assolutamente d'accordo su tutta la linea.

Questa va estrapolata e messa in cornice, appesa in cucina o dovunque uno la incroci con lo sguardo almeno una volta al giorno. E non scherzo, leggerla spesso non può che far bene:

"Le parole sono importanti, il linguaggio è una sorta di veste esteriore del concetto, ma non solo, in qualche misura ne è costitutivo."

Ernest ha detto...

Ciao sara
Moretti lo aveva detto, le parola sono importanti, anzi importantissime... questa è sempre più la società dell'apparire e di consenguenza l'importante è far credere all'italiano l'importanza dell'etichetta che si da ad una cosa o persona che sia. Voglio dire, la D'Addario è una escort va bene... quella sotto casa è una prostitura non va bene... diverso è dire che il premier è stato con una escort e dire che è andata a pu******
Tutto ciò è davvero sempre più triste.
un saluto

elatan ha detto...

Carissima Sara, è la prima volta che entro nel tuo blog, complimenti, e piacerti di averti conosciuto. Io ho disdetto il canone rai, gli ho detto che non pago nemmeno un euro per sentire baggianata arrivare dai tg e film che fanno schifo! Preferisco pagare un abbonamento a sky e guardare film decenti! Buona giornata!

Sara ha detto...

No, non mi ricordo Nanni Moretti!
Ciao Elatan...non vi rispondo in modo congruo perchè fa troppo caldo.