Frequenti e recenti viaggi in treno mi fanno ritrovare un dimensione propizia alla lettura, compreso il libro di storia di Roma della V ginnasio che mi ha accompagnato nel viaggio di oggi.
E dopo tanti anni rileggo di Lucrezia che violentata dal figlio di Tarquinio Superbo, si toglie la via.
Si violentata, ma i libri di storia romana scrivono disonorata. Ma sono concetti diversi la violenza e il disonore, perché quest'ultimo è un valore che si ascrive in un mondo che ha una forte connotazione maschile. Il disonore è una ferita per l'istituzione familiare, ha una valenza sociale. La violenza no.
Lucrezia...quanti anni avrà avuto?
come saranno stati i suoi capelli?
Lucrezia causa suo malgrado di una ribellione al tiranno, la immagino che invece volesse solo starsene in casa sua a filare la lana, tuttavia si è uccisa, si è dovuta togliere la vita, per disonore, cioè per l'onta sociale.
Per lei è stato più forte il torto d'onore, il torto sociale, che non la violenza inflitta alla sua persona.
E tutto questo ci è stato tramandato come esempio di virtù.
10 novembre 2010
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2 commenti:
vedi, sara, le parole...hai dato quelle che son mancate ai "maestri" allorquando ci tramandarono questa storia...
un bacio (accademico:-)
m
uhm
forse un po di sottile maschilismo nei redattori di libri di storia?
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