Mi metto le mani nei capelli. Capisco subito tutto perché è un film già visto. Deve prendere un treno per andare a 200 km da qua!
Giovanissima. Ha diciotto anni. Sorride dicendomi che è venuta con il bus. E' arrivata in questa landa desolata e novembrina, in mezzo ai campi e al pastore che passa con le pecore, i fossati che si riempiono di gigli gialli, ma ad aprile. E ora è novembre. E grigio intorno.
Lei non ha la più pallida idea di come tornare! Già questo sarà il mio problema.
L'affido alla mia collega e inizio un' esilarante ricerca di un modo per farla ripartire da qua con i mezzi pubblici. Così scopro che le Ferrovie hanno un numero a pagamento per dare informazioni. Ma questo è un telefono pubblico, non vorrei trovarmi tra un paio di mesi a dare spiegazioni perché in un giorno di pioggia ho cercato un treno per una diciottenne inglese smarrita nella mia piana.
Ci provo con l'ufficio delle informazioni turistiche chiedendo il numero della Stazione delle Ferrovie e l'operatrice mi risponde che il numero non c'è, nel caso lei mi fornisce quello a pagamento. No, grazie. Mi sto innervosendo.
Chiamo il numero verde per le informazioni dell'autobus, ma non mi risponde nessuno. Ritento. Magari di sabato pomeriggio non c'è un operatore in servizio.
Ecco cosa sono i tagli alla spesa pubblica.
Lo sviluppo del territorio...bla, bla, la valorizzazione del nostro patrimonio bla bla, le infrastrutture al servizio della nostra economia bla bla...
Finalmente il numero verde per le informazioni degli autobus mi risponde, ma per raggiungere la stazione di La Spezia da questa piana in questo sabato pomerigio di novembre, con il bus, ci vuole un km a piedi e due autobus. E poi sperare che non ci siano intoppi per il traffico. E comunque è già troppo tardi!
Mi decido a fare una ricerca in rete. Ma mi viene l'angoscia perché quando piove la linea telefonica è compromessa e la connessione analogica ne risente pesantemente. Nel profondo nord. Mi connetto. Cade la linea. Poi resta. Faticosamente si carica google. E alla fine ci riesco e estrapolo 'sti benedetti orari del treno.
Lei è ancora in giro che si gode la piana sotto la pioggia.
Decido di accompagnarla nella stazione a un km da qua con l'auto, da lì ci sarà un treno per La Spezia, da dove muoverà per un viaggio di quasi 200 km. Da sola.
E io mentre guido inizio con il dirle che deve stare attenta. Che nei posti pubblici deve sempre rivolgersi alle donne. E se un uomo le offre un passaggio non lo deve accettare.
E che non mi deve ringraziare perché così giovane potrebbe essere mia figlia.
E quindi resto con lei per non lasciarla sola nella piccola stazione abbandonata. In mezzo ai canneti e a qualche impavido podista che sfida la pioggia. Mi parla dei suoi studi di legge che non le garbano e dice che le piacerebbe studiare Storia Romana.
Buona fortuna ragazza!
3 commenti:
Sei una persona buona, Sara. Di questi tempi una qualità rara. Però sono del parere che il bene fatto torna sempre indietro, e tu te lo meriti. Un saluto da Sara
la tipa ha vinto alla lotteria trovando te. :)
Che grande che sei Sara! Mi associo a cumino... davvero complimenti!
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