31 dicembre 2010

apuanitas

In quelle notti di veglia il grande si stendeva vicino al bambino che faceva le storie e forse aveva la febbre (un poco dai pensieri un poco dalla rosolia), gli apriva il palmo della mano e con l'indice gli raccontava la storia assai pruriginosa della gorpeseta 'n mezo a 'na piazeta. Procedeva così: prendeva ben steso davanti il palmo morbido e grassottello della mano e, disegnando lievi circoli con l'indice della sua cantava "gh'era 'na gorpeseta 'n mezo a 'na piazeta...". Poi prillando ancora assai dolcemente le dita ad una ad una partendo dal pollice, continuava così : "sto chi il'ha vista, 'sto chi i g'ha sparà, 'sto chi l'ha cota, 'sto chi i l'ha magnà, e al povero pirulin ne ghe n'è rimasto che 'n poghetin" (1) dove pirulin ossia il migliolino glielo prillava più a lungo degli altri.

M. Maggiani, Maurì Maurì, 1996

1) c'era una piccola volpe in mezzo a una piccola piazza. Questo l'ha vista, questo le ha sparato, questo l'ha cotta, questo l'ha mangiata e al povero pirulino non gliene è rimasto che un pezzettino.

2 commenti:

oriana ha detto...

adoro Maggiani, e lui ama anche la mia terra, la Garfagnana, alla quale sono legata in modo viscerale.
Ho comprato un suo libro, bellissimo per le immagini, i racconti e il titolo: I luoghi dell'anima. Descrive in modo meraviglioso la mia terra e le sue leggende, come solo un narratore amante della natura come lui poteva fare.

Sara ha detto...

Anche a me piace molto Maggiani, sono contenta che abbiamo anche questa cosa in comune.