15 gennaio 2011

Gli passo accanto camminando lungo la via. Lui ricambia il saluto, ma riconosco nella sua esitazione il tentativo di chiamare alla sua memoria chi io sia.
Io di lui so che ha più di 90 anni, ma già da qualche anno.
E'in piedi e uno ad uno infila lentamente i rifiuti nella campana per la raccolta differenziata del vetro e della plastica.
Resto colpita, perché troppo spesso vedo le persone gettare via con troppa fretta i rifiuti nel cassonetto generico, quando non lo congestionano di foglie, ramaglie e quant'altro.
Addirittura c'è chi passa e lancia il sacchetto direttamente dall'auto, così che in questa zona di campagna i tratti dove ci sono i bidoni dell'immondizia diventano una sorta di mini discarica.
Quasi che occuparsi di rendere il mondo migliore, non sia un dovere di ciascuno di noi.
E lui,l'ultranovantenne, invece di fregarsene, crede nella raccolta differenziata.
Forse perché pensa che siamo all'interno di un progetto più grande, che ci attraversa, ma non si esaurisce in noi.

5 commenti:

enzo ha detto...

Poesia pura. Penso quanta fatica per lui significhi.
Lo vedo, con la calma della saggezza, vivere l'esempio per i nipoti, suoi e di tutti noi.

Kylie ha detto...

Da me che la raccolta differenziata la si fa da anni anche i vecchietti si sono adeguati con grande entusiasmo.

Un bacione e buona domenica!

Adriano Maini ha detto...

Quanto si impara da sagge persone anziane!

Franz ha detto...

C'è davvero la poesia di gesti antichi, in quell'attualissima cura per la raccolta differenziata.

Nel 'progetto che ci attraversa' leggo tracce del tuo pensiero metafisico, a me piuttosto estraneo.
Però, sia o no un progetto, la misteriosa meraviglia della vita, e della vita associata, merita un'appassionata cura, e una mobilitazione attiva contro le gravi minacce che incombono.

Ernest ha detto...

perchè in fondo ci sono persone che pensano ancora al nostro futuro!