11 gennaio 2011

Pigiamino estivo

Lo riconosco a una certa distanza, mentre mi dirigo verso lo sportello del bancomat.
Ricordo la prima volta che c'incontrammo: avevamo entrambi 16, 17 anni, eravamo in casa di amici e lui indossava un pigiama, anzi un pigiamino estivo. Che mi sembrava buffo averlo conosciuto che era in pigiama.
E'uguale ad allora. Come se il tempo per lui non fosse passato. L'ho sempre visto così in tutti questi anni.
Io all'epoca che c'eravamo conosciuti non lo sapevo che era in fama di bello, che frequentava ragazze più grandi, che faceva già il modello e così con quel pigiamino indosso, mi sembrava un bambinone e di conseguenza non l'ho considerato, se non con la sufficienza che hanno le giovani donne che si sentono più grandi dei loro coetanei.

Ci siamo rincontrati di nuovo da vicino anni dopo. Qualche giro sull'auto della scuola guida insieme all'istruttore. Io guidavo, lui chiacchierava. Si fece avanti per farmi una cortesia per il negozio di sua mamma. Una frequentazione neutra di qualche giorno.
Non me lo sono mai filata molto, ma è stata una cosa casuale, però a certi uomini gli dà fastidio se il mondo li adora e tu no.
E hanno il mappale delle loro coetanee. E quando ti rincontrano aggiornano l'inventario generazionale, lo so.
Lo vedo con la coda dell'occhio che mi guarda. Faccio finta di niente.
Mi levo il cappello. A un certo punto è una mera questione di orgoglio personale liberare i miei capelli. Fargli vedere che ho retto il tempo che è passato. Mi slaccio il giubbotto. Per fargli vedere come sono, accidenti ai giubbotti invernali!
E vedo che mi vede, mentre faccio finta di non vederlo. Che scema che sono!
L'orgoglio, l'orgoglio... Lui sicuramente è abituato a queste sceneggiate femmine in sua presenza!
Levarmi il cappello, aprirmi il giubbotto...certo che capisce che lo sto vedendo!
E'dall'altro lato della strada. Alle mie spalle. Con la coda dell'occhio lo vedo fermo all'angolo del bar, i capelli nerissimi, il giubbotto verde scuro, alto, piantato, colto in questo momento d'ozio contemplativo verso una sua coetanea.
Termino l'operazione con il bancomat e mi allontano seguita dal suo sguardo.
Ma come si chiama? e chi se lo ricorda più !

9 commenti:

Kylie ha detto...

Hai pensato che fosse stata un'occasione mancata?
A distanza di anni capita...

Bacio

Sara ha detto...

@Kylie, cara, no! è solo una questione di amor proprio!

enzo ha detto...

Forse si ricordava ancora di quella volta con il pigiama, e si vergognava a salutarti.
O forse è solo un maleducato.
Mi piace il tuo carattere affilato, anzi tutto d'un pezzo.

Sara ha detto...

Paolo dici? No...era ozio contemplativo! Magari può capitare che quando uno non ha niente da far, guarda le donne che passano! Per il resto...grazie!

Anonimo ha detto...

Entrò un ampio foulard colorato le incorniciava il volto esaltando la sua pelle bianca come polvere di madreperla, si tolse il cappello da zarina, scosse la testa e i lunghi capelli neri fluttuarono nell'aria. Fu allora che i suoi occhi verdi, come l'acqua dei laghi di Scozia, incontrarono i miei. Un brivido mi attraversò e un tremito scosse tutto il mio corpo facendomi vacillare, solo allora mi accorsi CHE AVEVA LASCIATO LA PORTA APERTA.
Matrix

viola ha detto...

Sei mooolto femminile Saretta :)

Charlie68g ha detto...

ah le donne......

Sara ha detto...

@Matrix spero che tu non abbia pigliato il raffreddore!
@Viola è un complimento, vero?!
@Charlie...gli uomini!

viola ha detto...

Certo ! :)