"Racconta ancora", disse Guglielmo, "racconta come ti sei salvato da quei cani".
"Oh sì, cani, Guglielmo. Cani rabbiosi. Mi trovai a combattere con lo stesso Bonagrazia, sai?"
"Ma Bonagrazia da Bergamo è con noi!"
"ora, ma dopo che gli ebbi parlato a lungo. Solo a quel punto si convinse e protestò contro la Ad conditionem canonum. E il papa l'ha imprigionato per un anno".
"Ho sentito che ora è vicino a un mio amico che è alla curia, Guglielmo di Occam".
"L'ho conosciuto poco. Non mi piace. Un uomo senza fervore, tutta testa, niente cuore".
"Ma è una bella testa".
"Può darsi, e lo porterà all'inferno".
"Allora lo rivedrò laggiù, e discuteremo di logica".
"Taci Guglielmo, " disse Umbertino sorridendo con intenso affetto, "tu sei migliore dei tuoi filosofi. Se solo avessi voluto..."
Umberto Eco, Il nome della rosa, 1980
4 commenti:
Visto e rivisto, mai letto: son 'gnurant!
è il riferimento a un periodo di storia della filosofia che mi appassiona!
Occam, il suo rasoio è usato sempre troppo poco, e le idee che girano per il mondo hanno sempre troppi peli...
@Benvenuto Grande Marziano! non posso che essere d'accordo con te!
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