Gli antichi romani non andavano in ristoranti di lusso, che all'epoca non esistevano, ma accoglievano i loro amici o personaggi a cui volevano rendere omaggio, organizzando cene all'interno delle loro domus.
La cena romana, o meglio il convivium non era solo un'occasione gastronomica, ma anche e soprattutto un momento di socialità piacevole e cioè talora poteva presenziare un filosofo che intratteneva l'uditorio con le sue riflessioni, oppure poteva essere il caso di un brillante poeta che recitava i suoi carmi (terrificante la prospettiva del padrone di casa che pretendeva di recitare le sue poesie!).
E perché non immaginare poi qualche simpatico della compagnia che sapeva far ridere tutti raccontando storielle e barzellette?
E'opportuno sottolineare che il convivium era un momento prettamente al maschile, cioè le donne che intervenivano non erano esattamente di solidissima virtù e in queste serate da uomini il momento più atteso dai partecipati al convivium si registrava quando comparivano le danzatrici del ventre oppure le ballerine spagnole che facevano risuonare le nacchere.
(n.d.r. probabilmente se questo brano fosse in un libro di Storia sarebbe da considerare di sinistra, quindi parziale e sovversivo nei confronti dei valori della famiglia)
7 commenti:
Precisa! Ed interessante. Mi sa che a breve butto giù due righe anch'io sulla presenza dell'Antica Roma da queste parti.
:D
ammazza, che riflessioni. sai che stimo tanto?
Come siamo CONVIVIALI anche oggi dunque!
Ho un libro sulla cucina romana. Non credo avrei gradito alcun piatto. Ciao.
Corsi e ricorsi storici.
e si queste sono cose più che di sinistra SINISTRE per la maniera in cui i romani facevano convivium ( mangiavano sdraiati, bevevano vino annacquato da delle coppe di piombo - sembra che queste procurasse loro non pochi guai ai reni- e giocavano cun le puelle fino all'alba...
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