04 maggio 2014

Studentesse rapite in Nigeria: la marcia delle madri, gli USA e #BringBackOurGirls


ribloggo il post da UN ALTRO GENERE DI COMUNICAZIONE

la petizione su change è QUI

Studentesse rapite in Nigeria: la marcia delle madri, gli USA e #BringBackOurGirls

Il 14 aprile 2014 più di 100 studentesse tra i 12 e i 17 anni sono state rapite davanti alla loro scuola a Chibok, Nord Est della Nigeria, portate via da uomini armati. Al momento nessuno ha rivendicato ancora l’operazione, ma nel Paese si sospetta dei  miliziani del gruppo Boko Haram, espressione in lingua hausa traducibile con “l’educazione occidentale è vietata“.
studentesse
Questo movimento clandestino di ispirazione islamica fondamentalista nasce nel 2002 e  ha come obiettivo l’abolizione del sistema secolare e l’imposizione della Shari’a. Nel tentativo di annientare ogni forma di contaminazione culturale cosiddetta “occidentale” e riconducibile a un sistema di vita e valori che guarda sia all’Europa che agli Stati Uniti, si ripropone la costruzione e la gestione di moschee e scuole per la popolazione nigeriana e per quelle limitrofe.
Le ragazze avrebbero dovuto sostenere  gli esami annuali per il diploma Waec ( West African Examination Country ), comune ai paesi africani anglofoni. In previsione di questo evento, erano stati dispiegati dei militari per sorvegliare la situazione: questo tipo di esami “occidentali” sono infatti presi particolarmente di mira dal gruppo fondamentalista che riconosce in questi uno strumento di propaganda dei sistemi colonizzatori. Ma la stessa sorveglianza è stata sopraffatta dal commando di uomini armati giunti in città a bordo di camion e moto.
Non sarebbe la prima volta che Boko Haram prende di mira le istituzioni scolastiche e chi le frequenta. A febbraio di quest’anno, era stato responsabile della morte di 40 studenti di un collegio a Buni Yadi. Una probabile rappresaglia per la morte di 74 membri del gruppo clandestino, uccisi dall’esercito nigeriano pochi mesi prima, nel costante tentativo di annientarlo.
Gli uomini armati, hanno costretto le studentesse a salire su quattro camion, per poi allontanarsi rapidamente.
I giorni successivi sono stati ricchi di notizie, smentite e false speranze circa la sorte delle liceali.
Dapprima l’esercito nigeriano aveva annunciato che 121 delle 129 ragazze rapite erano state liberate e che le 8 mancanti sarebbero state ritrovate presto. Notizia smentita dal governatore del Borno che ha ribaltato il conteggio: le studentesse libere sarebbero state 14, le mancanti più di 100.
Ad oggi, di queste ragazze ancora nessuna traccia.
Alcune fonti sostengono siano state vendute a 8 dollari l’unaaltre che le studentesse siano state costrette a sposare i miliziani, mentre il numero delle giovani sparite sale e supera le 200.
I genitori delle studentesse lamentano scarso impegno da parte del governo nel tentatio di ritrovarle e, a due settimane dal rapimento, confidano nelle fonti che le darebbero ancora per vive.
Le madri delle studentesse hanno protestato con lunghe marce ad Abuja e Lagos per fare pressione sulle autorità,
Bala Usman Hadiza, una delle organizzatrici dichiara
Noi donne continueremo a protestare. Dobbiamo mantenere il nostro messaggio e la pressione sulle autorità militari e politiche affinchè facciano tutto ciò che è in loro potere per garantire che queste ragazze siano rilasciate”
madri studentesse
In rete è stato lanciato l’hashtag #bringbackourgirls, ripreso dai cartelli esposti dai familiari delle ragazze.Perchè globalmente si faccia conoscere la vicenda delle studentesse rapite e si possa auspicare la loro salvezza.
Perchè è assurdo che una storia del genere non sia sulle pagine di tutti i giornali, solo perchè non c’è ancora il modo di venderla secondo un unico assunto culturale.
A sostenere l’iniziativa moltissime donne in tutto il mondo, una petizione su Change.org, le organizzazioni per i diritti umani e anche le istituzioni proprio di quegli Stati Uniti la cui contaminazione imperialista è messa sotto processo.
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Di certo una petizione non farà tornare a casa le ragazze, ma potrebbe servire almeno per far conoscere la vicenda ad un più ampio spettro della popolazione globale. L’ingerenza statunitense invece sembra acutizzare la soglia del conflitto culturale in atto, in un Paese, la Nigeria, che soffre della speculazione e del “colonialismo” cosiddetto occidentale. L’ONU ha iniziato a fare pressione sul governo nigeriano perchè le ricerche siano intensificate, ma le autorità locali fanno sapere che stanno già facendo il possibile e tollerano appena i rimproveri di potenze estere sulla gestione dell’emergenza.
In una situazione economica e politica tanto complessa, a farne le spese sono quelle ragazze che cercano di istruirsi con gli strumenti che la società mette a loro disposizione. Strumentalizzate da un lato in nome dei nuovi colonizzatori che non vedono l’ora di guadagnare voti e rispetto, dall’altro rapite e fatte sparire da uomini armati che vogliono privarle della libertà di crescere donne.
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14 commenti:

Giò ha detto...

Il potere, o la sua conquista, hanno la necessità di vittime sacrificali; le donne si reputa semplicemente che siano sacrificabili, la loro sorte avversa è così che è stimata, solo un danno collaterale. Non credo dipenda solo da un principio di darwinismo di genere che le individua come soggetti deboli, dunque quali perfette vittime predestinate. Piuttosto penso che la loro capacità di costruire sistemi di relazione “orizzontali” sia maggiore di quella degli uomini che, al contrario, prediligono il verticismo e la gerarchizzazione. Il ruolo delle donne è dunque di anti-potere, e per questo è ritenuto pericoloso. Ricordo, per averne letto la vicenda, delle contadine dei “Fasci siciliani” che, per opporsi alla miseria in cui erano costrette a vivere con le loro famiglie, imparavano a leggere ed a scrivere. La loro battaglia di civiltà fu repressa nel sangue come quella dei loro uomini, e non da orde di fanatici religiosi, ma dall'esercito sabaudo. Queste povere ragazze hanno creato discontinuità culturale come quelle contadine, e sono sparite dalle cronache come le seconde sono state cancellate dai libri di storia. Io non voglio le quote rosa, voglio che le donne prendano tutto il potere, giacché, se si escludono quelle che scimmiottano con il loro arrivismo il peggio degli uomini, nelle loro mani questo perderebbe di significato, dunque renderebbe anche noi uomini finalmente liberi da quell'ossessione barbara che comporta la sua detenzione e la sua conquista.

Katrina Uragano ha detto...

Non ne sapevo niente e mi sento molto ignorante nel dirlo. Ti ringrazio per averlo ribloggato, ora desidero informarmi in merito.

Unknown ha detto...

Piombo. La notizia del loro rapimento m'è sfuggita all'inizio e non sono riuscito a sapere niente se non fosse stato per il tuo post. Strano che non è uscito neanche su firmiamo. Vabbè,più o meno come 'ndrangheta che considera le donne poco più che delle cose, anche se si può scrivere che piano piano le regole maschiliste e arcaiche di questi talebani calabresi semi-analfabeti stanno incontrando un fronte rivoluzionario femminile. Non concordo su una parte del primo commento dove la donna costruisce sistemi orizzontali rispetto ai verticali dell' uomo. Che reagiscono alle devastazioni procurate dagli uomini, si, più forse per amore dei propri figli, ma al potere la donna ha dimostrato di seguire lo stesso sistema dell' uomo in modo assolutamente verticale. Una delle ultime la si può vedere in azione dopo 26 maggio: La Merkel dove tutte le sue mosse vengono fatte in funzione del suo paese, che poteva andare bene prima, ma no con l'unificazione dell'Europa. Continuo a mangiare....ciao confettina.

Sara ha detto...

@Primo io ho messo il link di change, ma nella versione francese.

Marco Poli ha detto...

Terribile.
Altri crimini lungo le faglie tra Luce e Tenebra ...

Unknown ha detto...

Grazie Sara, ma quando stai con degli amici devi fare tutto velocemente e inevitabilmente sfuggono tanti piccoli dettagli. Saluti... Smack!

fracatz ha detto...

quello che mi viene a mente sarebbe quel famoso sciopero delle donne spartane, ma si sa le spartane vivevano più a nord anche se non proprio di impronta ariana.
L'alternativa rimane l'esportazione di democrazia e mo' poi a giugno c'abbimo persino gli F24 a disposizione

George ha detto...

Grazie Sara, mi sembra notizia sfuggita ai media ufficiali... questo il compito di noi blog.

UnUomo.InCammino ha detto...

La cultura animista africana è stata inquinata dalla cacca cristiana, dalla merda islamica e quindi dal consumismo.
In fatto di misoginia nulla supera la roba islamica.
'sti mullah inquinatori di menti ovviamente non possono sopportare che le donne si emancipino ad iniziare con l'istruzione. Essi hanno bisogno di gambe che si aprano in mezzo alle quali masturbarsi per ingravidarle per la massima produzione zootecnica umana possibile.
E ora di questo merdame islamico ne importiamo a centinaia di migliaia all'anno.
Allevamento di serpi in seno.
Emancipare le Donne per migliorare e salvare Gaia!

Giò ha detto...

Scusa Primo, penso che tu abbia ragione rispetto alla Merkell, ma si potrebbero fare esempi altrettanto calzanti guardando chi difende chi anche in casa nostra. La questione, però, credo non possa essere posta nei termini di un generico confronto uomini/donne, piuttosto tra modelli culturali. Quello che volevo sottolineare è che esiste uno specifico culturale femminino che predilige il confronto “orizzontale”, ed una logica maschile, storicamente predeterminata e tipicamente patriarcale, in cui i rapporti si consumano in una direzione verticale e gerarchica. Questo non preclude che vi siano donne che aderiscono al secondo modello essendone state contaminate culturalmente, in una sorta di scorciatoia emancipativa che prevede una rinuncia sic et simpliciter ad uno specifico di genere; né che vi siano uomini che, viceversa, decidano scientemente di porsi in una condizione di autocritica di genere per approdare a soluzioni di confronto orizzontale. È sono d'accordo che nella costruzione dell'universo culturale femminile abbia un ruolo la maternità. Lo sapevano già gli antichi Greci, nella cui narrazione Medea vi rinunciava in modo feroce pur di opporsi a Giasone. Ma in quella narrazione Medea ha perso, giacché ha abdicato alla sua essenza più profonda così come l'Elettra guerriera (dunque, culturalmente maschile) è, sul piano dell'identità, subalterna,, comunque sconfitta, per certi aspetti, dalle fragilità dialettiche della sorella Ismene.
Scusa anche a te Sara per questa invasione prolissa del tuo spazio.

Spirito Libero ha detto...

Ho sempre pensato che solo a partire dalle donne e solo attraverso la cultura, la possibilita' di studiare ed emanciparsi si avra' un vero sviluppo umano in quei paesi, liberta' e autonomia di pensiero...i fondamentalisti questo lo sanno piu' che bene e per questo non lo vogliono. A loro sta bene che le donne siano sottomesse e relegate al ruolo di madri e donne di casa. Ricordiamo anche la storia di Malala, che per rivendicare il diritto allo studio e' stata ferita e sfigurata da questi infami. Spero che la voglia di riscatto sia piu' forte della paura...se ci fosse idealmente una guerra da combattere, per quanto io sia contraria alla violenza, la combatterei per questo.

Unknown ha detto...

@Giò: Lo penso anch'io sono i confronti culturali importanti tra i due sessi, ma bisogna vedere la realtà con occhi critici, e visto che hai messo la cultura greca come esempio, certamente sai che il pensiero di Socrate e Platone non è prevalsa la loro posizione positiva che avevano sulla donna, ma nell'antica Gracia e tutt'ora nel mondo è andata avanti quelle misogine di Aristotale. Questa è la realtà. I miei occhi purtroppo vedono un quadro di Verneer “La Mezzana“ dove degli uomini sono impegnati a ispezionare un corpo femminile come fosse una cosa solo per appagare il loro desiderio di sesso, come se fossero degli animali alle prese con il loro istinto. Lo penso anch'io che ci siano donne che vanno su in obiettivo orizzontale, ma sonor sempre di meno, perché le nostre ancore di salvataggio, almeno ciao pensavo fino a poco tempo fa, ma forse più delfini da poterci portare sulla terra ferma si sono spiaggiate senza sapere il motivo. Di certo si sa che la causa sta nella perdita dell'orientamento, ma il motivo perdita non lo si conosce. Qual è il motivo che la donna s'è avvicinata a noi uomini, sembrando giorno dopo giorno uguale quando doveva rimanere lontana? Non ti so dare una risposta adesso. Ma la colpa del suo cambiamento la si può cercare solo dentro la coscienza dell'uomo.

Unknown ha detto...

E non si può certo notare che la parte finale è uscita fuori tema. Deragliamenti per fortuna senza vittime...

Alberto ha detto...

Fanno paura ai maschi, a certi maschi, le donne che si emancipano. E i vigliacchi si trincerano dietro una religione che la fanno diventare a loro uso e consumo.