03 maggio 2014

tutti i tempi vengono, basta saperli aspettare.

Tutti i tempi vengono, basta saperli aspettare.

proverbio ligure-apuano

Non mi è mai piaciuto quel proverbio, forse di origine orientale, che suggerisce di sedersi in riva al fiume ed aspettare che passa il cadavere del nemico.
Perché l'immagine del cadavere galleggiante francamente mi ripugna e poi non mi piace l'idea di avere dei nemici.
E quindi invece di sedermi ad aspettare, ho fatto cose: ho tagliato talee, ho piantato bulbi, ho strappato pagine, ho letto comunicati sindacali, ho aperto mille scatolette al gatto, ho ritrovato una foto di noi due,  io che ero carina, una dolce rivoluzionaria e sorridevo, tu imbarazzato, non ti sei tolto gli occhiali da sole, non sei un mio ex fidanzato, come penserà chi legge, no, no, abbiamo fatto un percorso insieme, tu guidavi, io ero ai margini.
Che a ripensarci ora è stato surreale, io che avevo dato gli esami di Filosofia Morale con il Marcucci, il mio mastro kantiano, dovessi  prendere lezioni da te!
Con quel tuo pantheon da diessino in facebook, in cui tra i preferiti accosti Berlinguerl, la Finocchiaro a un noto corruttore e corrotto locale.
E mi sono ritrovata a considerare che per questo le cose vanno male in questo Paese, perché c'è gente come te, che non ha competenza, che non ha coraggio, che non ha onestà intellettuale, messa in posti che contano.
A far danni.
E allora mi sono rialzata e ho ballato una canzone.

13 commenti:

Unknown ha detto...

Un accostamento da pelle d'oca, forse perché molti di loro ancora fanno la siesta sotto un albero di ulivo. L'altro giorno m'è rimasto impresso le numerose interviste fatte ai giovani sui sindacati, dove quasi tutti, non si sentivano protetti da loro. Quindi, tutte le competenze che avete acquisito voi in questi anni, vengono perse perché i capogruppi dei sindacati dimostrano giorno dopo giorno di essere lontani dai lavoratori. Penso sia qualcosa di molto grave che le generazioni future si allontanino sempre di più dal sindacato che dovrebbe rappresentare l'ultima difensiva di un lavoratore. Ma questo di sicuro erano altri tempi. Ps: Non ho capito perché tutti coloro che hanno una laurea in filosofia, non ascoltano mai Giuliano. Mah?!

Alberto ha detto...

Fosse una mosca bianca questo qui, o una pecora nera che poi è lo stesso, ma purtroppo sono sciami e greggi di incompetenti a occupare posti che non gli spetterebbero.
Buon fine settimana, se possibile.

Alexander Biagiolius ha detto...

approvo la scelta del brano,anche se fa un po elio e le storie tese !!pipperoooooo..

Francesco ha detto...

il tempo prima o poi e' galantuomo

Ma a me la teoria del lungo periodo non mi ha mai convinto, come diceva Keynes "nel lungo periodo siam tutti morti".

fracatz ha detto...

certo meglio ballare piuttosto che piangere.
Altra cosa sarebbe se la cosa pubblica fosse gestita da massaie, madri di famiglia numerosa, da scegliersi tra quelle che abbiano saputo sopravvivere e magari migliorare la loro condizione.
L'alternativa potrebbe essere la responsabilizzazione, perchè oggi è troppo facile fare i caporioni.
Almeno una legge che impedisse di lasciare i bilanci peggiori di come li si aveva ricevuti pena il sequestro dei beni dei caporioni o la galera

Giò ha detto...

In Sicilia ce n'è un altro di proverbio: “disse la goccia alla pietra, dammi tempo che ti percio”. Comunque, premesso che i cadaveri che galleggiano nei fiumi in effetti danno qualche noia... trovo assai più truculento l'abbinamento tra Berlinguer e la Finocchiaro. Basterebbe compararne il consenso e lo spessore politico (non indugio in altre valutazioni, risulterei poco garbato). È pure vero che il vecchio non incontrava i miei favori politici, giacché stava nel ventre del megalodonte, ed io ero, a quei tempi gruppettaro e frazionista, e mi veniva l'agorafobia a pensarmi circondato di tutta quella gente, ma era comunque un galantuomo nel senso più autentico del termine, per di più non mi pareva così avvezzo ad attaccarsi ad una comoda seduta con la disperazione dell'ultima spiaggia ed a dispetto dei santi! Il punto è che, pur di non perdere posizioni, anche se di banale rincalzo, per taluni c'è sempre dietro l'angolo l'italica pulsione ad arruolarsi alla corte di chi ha il vento in poppa, anche pescandolo dove gli indicatori biologici lo sconsiglierebbero. Ma poi, che se ne fanno taluni, guru, burocrati, politicanti, grigi chiacchieroni (non politici, quelli, morto Berlinguer, hanno subito una drastica riduzione ed ora sono in una riserva di proscrizione, attenzionati dal WWF) di queste posizioni? Mi viene in mente una cosa: “la contingenza non è una falsa sembianza, un'apparenza che si può dissipare; è l'assoluto, e per conseguenza la perfetta gratuità. Tutto è gratuito, questo giardino, questa città, io stesso. E quando vi capita di rendervene conto, vi si rivolta lo stomaco e tutto si mette a fluttuare... ecco la Nausea”. (J. P. Sartre... occhio a provare ad abbinarlo a qualcuno, poi ve lo rinfacciano).

giglio ha detto...

Invece io aspetto che passi e mi accerto che sia cadavere magari dandogli una randellata.....
Buona Domenica, Sara!

Unknown ha detto...

@Frà: immagina se fosse applicata veramente quello che hai scritto, quante belle soddisfazioni si potrebbero avere. Ma, visto che per applicarla ci vuole il loro consenso, non ci rimane altro che ascoltare tutti.insieme i negramaro. Il vino lo metto io, la dolce Sara ci prepara il famoso pesto, e tu da romanaccio lo mangi e basta. Questa è vita ...

Sara ha detto...

@Primo il pesto lo compro alla coop. Forse quando avrò il basilico mio se ne riparlerà.

Mariella ha detto...

Non abbiamo più tempo.

l'alternativa ha detto...

Bellissimo post, mi è piaciuta tantissimo l'idea che alla fine di tutto ti metta a ballare. Buona domenica
Emi

UnUomo.InCammino ha detto...

L'onestà intellettuale è una delle cose più rare e preziose.
Oltre al picco del rame, dell'acqua dolce, del petrolio e del carbone c'è stato anche il picco dell'onestà intellettuale.

La disonestà intellettuale è la più grave perché da essa arrivano poi tutte le altre disonestà.

Anonimo ha detto...

Bel post, però onestamente non so cosa dire. Nel senso che forse alcune volte ha senso aspettare ma non per vedere il cadavere del proprio nemico, ma perché molte volte quando si è troppo vicini al fattaccio si rischia di agire impulsivamente.

Quindi aspettare un po' si, poi quando si sbollentati se si riesce a buttarsi tutto alle spalle è meglio, perché la vendetta non ti ritorna mai quello che hai perso.