29 luglio 2014

Cosimo dei Medici e la rottamazione filosofica

Nel 1459 Cosimo dei Medici incontrò  l'allora ventiseienne Marsilio Ficino e restò favorevolmente colpito dalla sua predisposizione per  il pensiero platonico, al punto che maturò l'idea di fargli tradurre  in latino quei testi di Platone, fino ad allora conosciuti solo in greco. 
Aveva in animo Cosimo di infrangere il predominio che il pensiero aristotelico-tomista esercitava nelle università europee, traguardo ambizioso, per non dire rivoluzionario, che si poteva conseguire con la diffusione di opere inedite di Platone, autore all'epoca  ancora poco conosciuto.


Cosimo era uno degli uomini più influenti del suo tempo, le filiali della sua banca accrescevano la sua ricchezza e il suo potere personale, la criptosignoria che solo in apparenza lasciava in piedi le istituzioni vigenti. 
Egli era anche un uomo del cambiamento, per il quale era un ostacolo l'impianto filosofico medievale, riflesso di una società che voleva essere ordinata e regolare, in cui ciascuno restava al posto conferito gli dal decreto divino. Da da qui la sua esigenza di platonismo, nella sua più individualistica forma neoplatonica, il riflesso concettuale di una società dinamica, nella quale chi aveva le capacità e i saperi poteva innalzarsi dal suo status ed emergere tra gli altri uomini.
Nei tre anni che seguirono quell'accordo Marsilio Ficino s'impegno ad apprendere a pieno il greco antico e fu quindi in grado, nella splendida villa di Careggi che Cosimo gli mise a disposizione, di avviare la straordinaria impresa di mediare alla cultura d'Occidente ben ventiquattro dialoghi del grande filosofo ateniese, del quale prima d'allora erano conosciute solo quattro traduzioni. 
Seguirono poi , sempre per opera  di Ficino, le traduzioni della Teologia Platonica di Proclo, della Vita di Plotino di Porfirio e delle Enneadi di Plotino.  

La portata di questi studi, dell'influenza di Platone e del neoplatonismo nell'orientare i caratteri dell'Umanesimo sono ben noti. 
Quindi mi preme fare alcune osservazioni personali:


- Cosimo dei Medici è stato il finanziatore di una rottamazione filosofica, anzi, in qualche misura l'ideatore
- siamo tutti un po'debitori del banchiere Cosimo dei Medici
- avercene oggi in Italia di gente come Cosimo dei Medici



4 commenti:

diego ha detto...

Molto interessante questa lettura del platonismo (il neoplatonismo in particolare) in contrapposizione all’aristotelismo medioevale.

Per quel che riguarda gli odierni fiorentini, sospendo il giudizio.

Francesco ha detto...

e la Boschi chi era ?

Ernest ha detto...

beh se penso chi abbiamo oggi in Italia mi viene l'orticaria...

Rudi ha detto...

Rimpiango le epoche in cui chi aveva tanti soldi, cercava di lasciare un segno di bellezza.
I ricchi dell'ultimo mezzo secolo mi sembrano mediamente rozzi, e poco ambiziosi, persino quando si tratta di farsi celebrare.
Certo, con quel profilo, Cosimo sarebbe stato poco telegenico, ma forse il Potere è telegenico per definizione.