E se invece fosse la volta buona che stiamo imparando a sprecare di meno?
Magari stiamo lentamente imparando a non far scadere i prodotti nel nostro frigo e a comperare ciò che sappiamo verrà consumato.
di questo fatto sono preoccupati gli economisti, gli italiani comprano sempre "meno" cibi di prima necessità e loro la chiamano INFLAZIONE e ci dicono che il fenomeno porta solo disoccupazione... è il gatto che si morde la coda.
purtroppo solo il 10% della bobbolazione ha approfittatto dell'entrata dell'euro per triplicarsi le proprie entrate e questo 10% non ce la fa a consumare tutti i suoi soldi qui in thaja e tra l'altro acquista auto straniere, champagne, frutta esotica, domestici filippini, badanti ex russe mettendo sul conto in svizzera quel che rimane. Caporioni pubblici e privati, ma anche i padroni delle fabbriche che vendono i prodotti al doppio continuando a pagare gli operai come al tempo della lira
Non lo so Sara... in effetti me lo auguro e in parte potrebbe essere così. Sicuramente si sta più attenti a cosa compriamo e al prezzo. La cosa certa è che si fa in un attimo ad arrivare a 50 euro al supermercato con il carrello manco pieno a metà
9 commenti:
di questo fatto sono preoccupati gli economisti, gli italiani comprano sempre "meno" cibi di prima necessità e loro la chiamano INFLAZIONE e ci dicono che il fenomeno porta solo disoccupazione... è il gatto che si morde la coda.
Secondo me questa crisi porta qualcosa di buono, Dalle mie parti per esempio si acquista di più dai produttori locali e solo quello che serve.
La verità è che mi sono messo a dieta :-(
La rivincita della ragione..
o solo meno spreco?
Un abbraccio
forte
Maurizio
Infatti...
purtroppo solo il 10% della bobbolazione ha approfittatto dell'entrata dell'euro per triplicarsi le proprie entrate e questo 10% non ce la fa a consumare tutti i suoi soldi qui in thaja e tra l'altro acquista auto straniere, champagne, frutta esotica, domestici filippini, badanti ex russe mettendo sul conto in svizzera quel che rimane.
Caporioni pubblici e privati, ma anche i padroni delle fabbriche che vendono i prodotti al doppio continuando a pagare gli operai come al tempo della lira
Sono d'accordo con quello scritto da Kylie.
Non lo so Sara... in effetti me lo auguro e in parte potrebbe essere così. Sicuramente si sta più attenti a cosa compriamo e al prezzo.
La cosa certa è che si fa in un attimo ad arrivare a 50 euro al supermercato con il carrello manco pieno a metà
È comunque una società che va indietro
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