Scrissi della Sinistrata circa un anno fa, una sorta sfogo all'indirizzo di una categoria femminile che ho avuto la sventura di incontrare nel corso della mia surreale militanza sindacale, ma la stessa tipologia femminile la si può incontrare un po'ovunque nelle organizzazioni di sinistra.
Ne ricordo una che mi silurò senza pietà, perché ero andata a parlare con la Consigliera regionale di Parità, che insomma noi di sinistra le istituzioni a favore delle donne le vogliamo, però guai a chi come me si ostina a infrangere il velo di omertà che copre le nefandezze di alcuni compagni!
E quindi io sventurata riposi e andai all'incontro rimettendoci pure un giorno di ferie e il biglietto del treno, mi ritrovai in un affollato locale genovese all'ora di pranzo, ad addentare un panino in compagnia di colei che mi doveva valutare.
E mi valutò eccome.
Ma quel giorno il colloquio era amichevole: era il il 7 o 8 febbraio del 2013, alle elezioni mancavano pochi giorni e il PD puntava su Bersani. Lei, la Sinistrata, ligia agli ordini di scuderia, appoggiava la candidatura del politico piacentino, mentre io, renziana della prima ora e mezzo, motivavo calorosamente la mia preferenza verso il politico fiorentino. E lei: "no!!! Renzi no!!! Bersani si è una brava persona!Renzi è contro i sindacati, no, Renzi no!!!"
Discutemmo a quel tavolinetto di via XX, per poi salutarci con un accordo e un bacetto.
L'epilogo si consumò pochi giorni, il 14 febbraio 2013, per la cronaca all'indomani delle dimissioni del papa, quando con una telefonata alle 9 del mattino pose fine alla mia appassionata e storica militanza sindacale: cioè dall'altro capo mi fu detto : mi sono rotto il caxxxo di te!
Chi mi conosceva un tempo, sapeva la passione quasi feroce verso quella sigla sindacale. Cose che appartengono a un'altra me stessa.
Come andò in seguito a Bersani prima e a Renzi poi, lo sappiamo tutti. Il paradigma che la mia ex sigla sindacale non ha saputo cogliere, sempre più orientata ad essere il sindacato dei pensionati.
Cercai notizie sulla donna che aveva decretato la mia umiliazione sindacale: venne fuori il suo profilo, con il classico altarino di facebook cioè Bersani, Civati, Cuperlo.
Lo rivedo oggi il suo profilo di Sinistrata tipica e così sull'altarino: tra Carla Gozzi e la Legacoop, tra Gabriel Garko e Berlinguer, sono comparsi Papa Francesco e Matteo Renzi.
Ma questa è gente che ha lo spessore morale per tutelare i lavoratori? Io dico di no.
10 commenti:
commovente
davvero
specie dopo l'adolescenza
Io seguivo Civati su Facebook. Ora l'ho tolto. Però ho messo "Matteo Renzi che fa cose" che è troppo divertente
sono sempre stata politicamente poco "calda", non ho mai trovato qualcuno che interpretasse il mio modo di vedere la società in cui vivo, lo ammetto, probabilmente a causa della mia proverbiale natura dittatoriale
Sugli errori e sulle scelte giuste o sbagliate si cresce comunque
Buona giornata Sara
Un abbraccio
Maurizio
guarda, carissima Sara, io sono di sinistra, di sinistrissima, ma tutte le persone più antipatiche, viscide e anche imbecilli che ho conosciuto sono di sinistra, e se ho trovato qualcuno meno cretino e più umano era fra chi di sinistra non è
perdonami lo sfogo, ma ormai certi non li sopporto più
Lo sport di salire sul carro del vincitore è una delle connotazioni più forti dell'italianità.
E' una questione culturale, non di schieramento (e faziosità) "politica".
Il sistema del potere è un filtro passamerda e questo è uno dei milion mila casi che lo testimoniano.
Io ero di sinistra, molto di sinistra.
Non ho mai militato, certo com'ero che avrei litigato con qualcuno dopo una settimana. D'altra parte non mi è servito militare, per scontrarmi con gente come quella di cui parli.
Il problema è che, ora, nemmeno rispondere "il voto è segreto" quando qualcuno ti chiede cosa voti funziona più!
Per fortuna non ho un profilo FB. Non ce la farei.
Anche io, come Francesco, ho "Matteo Renzi che fa cose". Fa un sacco ridere, in effetti :)
il problema è sempre lo stesso... parliamo di un partito che nn è più possibile chiamare di sinistra.
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