03 agosto 2015

i ragazzi della fontana

Una ventina d'anni fa quando erano arrivati qualcuno aveva perfino mugugnato, e si che qua non e'gia'piu'Liguria, per quel loro andare venire alla fontana. Questi giovani uomini dalla pelle nera li vedo quando sono in coda al discount e anche loro, come me,  passano la tessera fedelta'. Li vedo salire sulle bici, muscolosi e slanciati, rivestire di classe una vecchia camicia recuperata chissa' dove. Li incrocio elegantissimi, quasi ieratici, negli abiti tradizionali del loro paese, camminare lentamente, con l'auricolare fisso e immagino che dall'altro capo ci sia la giovane moglie  innamorata.
Oppure in due o tre sul marciapiedi intorno a un vecchio motorino o una vecchia auto da aggiustare, ma il meccanico del gruppo e'quello con le chiome rasta.
Abitano la casa da tanti anni. Vanno e vengono in quella che credo sia un'abitazione-base per recarsi al lavoro. A pochi metri c'e'una fontana la cui scultura in marmo e'opera di un rinomato artista locale ed e' proprio  li', in prossimita'della fontana, negletta dagli autoctoni, che piu'spesso incontro questi giovani uomini dalla pelle nera,  mentre vanno ad attingere l'acqua, a un passo da casa. Non e'che in casa  non abbiano l'acqua e uno di loro l'ho visto pure uscire dal negozio con confezioni di bottiglione di plastica. Nondimeno non rinunciano a questo quotiniano pellegrinare solitario verso la fontana dietro casa, perche'forse se vieni da certe parti del mondo, non puoi non considerare una ricchezza, uno straordinario privilegio, il poter avere a disposizione ogni volta che si desidera una fontana d'acqua generosa e gratuita.

13 commenti:

Ernest ha detto...

spesso diamo per scontato troppe cose

Francesco ha detto...

è che si danno per scontate così tante cose.....

LaLaura ha detto...

Sono sempre più d'accordo con i tuoi racconti !

Mariella ha detto...

lo sanno meglio di noi, quanto sia preziosa. Ne conoscono il valore a cui noi non diamo lo stesso peso. Fosse l'unica cosa...

fracatz ha detto...

qui a Roma i nasoni son diventati rarissimi, forse perchè una volta erano utili per far scendere la pressione nelle tubature durante la notte e ne incontravi uno ogni cento passi ed in periferia ci attaccavano i tubi per annaffiare gli orti

Anonimo ha detto...

Bellissimo racconto. Purtroppo non ci accorgiamo mai della fortuna di esser nati nella parte "giusta" del pianeta!

UnUomo.InCammino ha detto...

Nell'ultima visita a Saviore dell'Adamello, in quelle giornate di caldo torrido fornafricano pure là, osservavo le molte fontanine che sprizzavano la loro gioia e vitalità in forma di getti copiosi di fredda acqua cristallina.
Che fortuna l'acqua, la chiara fresca dolce acqua.
Le fontane sono i tempi che celebrano quella dea.

Anonimo ha detto...

Non l'hanno pensato gli animali olandesi nel prendere a bottigliate la fontana della Barcaccia. Eppure questi animali sono arrivati dall'altra parte del mondo, il nostro... PJ

diego ha detto...

veramente una penna eccelsa, non solo una bella donna

un testo intenso ma misurato, intessuto di amore verso l’umanità nella sua schietta essenza, e di grande effetto è il riferimento all’acqua e alla sua preziosità, la sua sacralità;

Silvia Negretti ha detto...

E' proprio vero, spesso non ci rendiamo neppure conto di quanto abbiamo in più rispetto a tanta gente e teniamo sempre lo sguardo fisso su quelli che hanno più di noi...
Baci!
S
http://s-fashion-avenue.blogspot.it

Kylie ha detto...

Hai scritto delle belle parole davvero.

Buona domenica.

Un abbraccio

Costantino ha detto...

Io credo che siamo tutti uguali, indipendentemente dal colore della pelle. So che non è molto di moda pensarla così, e sono felice quando trovo chi la pensa allo stesso modo.
Una volta, nel discount dove vado a fare la mia poca spesa, ero l'unico avventore italiano , ora invece vedo qui molti miei connazionali...

Claudia ha detto...

Oggi, Milano, via Padova. Non ho visto nessuna fontana, tanta gente, ma per una mezz'ora l'unica italiana in giro sono stata io.