E'stato il suo l'ultimo libro che ho acquistato, il saggio Storia della bellezza, sebbene l'ho preso per regalarlo e l'avevo gia'fatto gia'altre volte. Ero consapevole di fare un regalo di compleanno gradito, accostando il nome di un grande come Eco, a un libro dal titolo accattivante, che unisce la virtu'di essere un saggio divulgativo e nello stesso tempo, di grande pregio, senza imporre tuttavia l'impegno di una lettura sistematica.
Io non amo regalare romanzi, perche' temo di fare un regalo che obbliga un impegno anche in termini di tempo, la lettura insomma. Perche'chi ti regala un libro si aspetta che tu lo legga e la questione alle volte diventa imbarazzante.
Poche volte ho ricevuto romanzi che ho apprezzato, invece con un saggio come quello di Eco, so di regalare una lettura piacevolissima e accessibile tanto al figlio della collega fresco di diploma, quanto alla professoressa di 70 anni.
Poche volte ho ricevuto romanzi che ho apprezzato, invece con un saggio come quello di Eco, so di regalare una lettura piacevolissima e accessibile tanto al figlio della collega fresco di diploma, quanto alla professoressa di 70 anni.
Con gli anni che passano cerco di essere piu'pratica e realista.
E l'altra piccola cosa che vorrei scrivere in questo omaggio pedestre, umile come il fango, , riguarda quel libro, quel film che tutti conoscono, insomma Il nome della rosa, in cui ci fu un chiaro riferimento a Guglielmo d'Ockham: se ai piu'questa cosa dice poco, io ho fatto una tesi di laurea incentrata sulla filosofia in auge all'epoca del Venerabilis Inceptor, quindi quel libro, l'epoca in cui e'ambientato, rimandano i tratti piu'significativi di un mondo, di un pensiero, che mi appassionano molto.
5 commenti:
Io che lessi quel libro in quarta liceo mi sono sempre chiesto se tutti quei riferimenti alla filosofia nel romanzo fossero veri
Già un peccato.
Il nome lo lessi quando uscì e poi di nuovo qualche anno fa. Purtroppo leggerlo la seconda volta, dopo aver visto e rivisto il film condiziona l'immaginario che si appoggia inevitabilmente ai volti e alle voci della pellicola, sottraendo al lettore parte della libertà di fantasticare che ognuno ha durante la lettura.
Tu hai "Storia della Bellezza", io quella della bruttezza, bella iconografia, bei testi.
... "In nome della rosa".... letto tutto d'un fiato bellissimo avvincente anche nella descrizione del portale dove molti abbandonano....sto leggendo " Baudolino" ma le mie aspettative son rimaste deluse!
[ Fulvio Abbate su Eco, il '77, e Wolinski ].
Verissimo. Ho adorato Il nome della rosa proprio per lo stesso motivo, anche se ho dedicato la mia tesi alla storia dell'Europa Medievale e quindi la filosofia l'ho studiata di straforo per comprendere meglio altre tematiche.
Ho letto altri suoi libri e devo dire che se alcuni lo definivano noioso, io ho sempre trovato il suo stile tremendamente accattivante.
Se si pensa poi alla cultura immensa che aveva...
Lo dobbiamo ringraziare, una volta tanto ha mostrato al mondo in tutti questi anni un pezzo dell'Italia che vale.
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