Io trovo oltre modo irritante che quando dei giovinastri vengono individuati come colpevoli di un orribile delitto, se sono figli di gente ricca, il pennivendolo di turno li definisce di famiglia bene.
09 marzo 2016
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8 commenti:
E' una convenzione più culturale che linguistica.
Bene viene, ipocritamente e acriticamente associato e confuso a/con "di buon censo".
Purtroppo il censo non è buon un indicatore di qualità delle persone.
giovinastri, giovinastri...
si fa presto a definirli giovinastri...
della serie le classi non esistono più...
poi uno era un ex di Flavia Vento, e ho detto tutto
Perchè, esattamente, dici questo? Non capisco cosa intendi.Da fastidio anche a me, ma non riesco bene a comprendere fino in fondo il perchè.
Perche' e' un modo con cui si attribuisce uno status morale in base alla ricchezza.
«di famiglia bene» secondo me, cara Sara, ha un senso diverso che affermare «di famiglia per bene», lo si intende più come «bene... stante» oppure «bene... introdotto nella cerchia alto borghese», quindi il senso morale nell’espressione a mio avviso non c’è
sicuramente è normale stupirsi della violenza quando non germoglia in un tessuto sociale problematico ma germoglia laddove non dovrebbero esserci problemi
ma non è un caso che gli alto borghesi più attenti all’educazione dei figli spesso li mandino in severissimi collegi, giacchè il benessere eccessivo fin da piccoli non forma un carattere saldo
Credo che il meccanismo sia ancora più insidioso: la storia che ci vende il pennivendolo è resa ancora più intrigante non già dalla capacità descrittiva, ma dalla compresenza e apparente contraddizione ricchezza/malaffare.
Non dimentichiamo il piacere popolare di sapere che "anche i ricchi piangono"
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