09 maggio 2016

La rete degli archivi per non dimenticare

La Rete degli archivi per non dimenticare e'un portale della Direzione Generale degli Archivi inaugurato il 9 maggio del 2011, in occasione del Giorno della Memoria. La rete si compone di archivi pubblici, privati, di enti, associazioni e ha lo scopo di tutelare e promuovere le fonti documentali dei fenomeni del terrorismo, della violenza organizzata e della criminalita', che hanno colpito l'Italia repubblicana.

Il portale permette di accedere alla documentazione gia'digitalizzata di un progetto in corso di implemento, in collaborazione con il Ministero della Giustizia, relativo a documentazione sulla "storia ancora da scrivere", quindi su episodi del nostro passato prossimo, dall'omicidio di Ilaria Alpi  a quello di Mauro Rostagno, alla strage di Bologna a atti di commissioni parlamentari . 
Per consulare il progetto :LA RETE DEGLI ARCHIVI PER NON DIMENTICARE



20 commenti:

fracatz ha detto...

io sono per l'abolizione della privacy e per la messa in rete dei dati di tutti, in questo modo i criminali ed i disonesti avrebbero vita più difficile.
Mi piacerebbe avere in rete il registro dei cattivi pagatori, degli sfrattati, delle bollette di gas, luce, acqua così da poter controllare se l'ammnistratore le paga, delle dichiarazioni dei redditi etc etc.
Peccato che il mio partito degli under 70.000 che lo ha in programma non è amato dal nostro generoso immagnifico bobbolo

Ernest ha detto...

davvero interessante

Flor ha detto...

Non sapevo dell'esistenza di questo archivio. Mi sembra molto interessante!

Francesco ha detto...

anche qui Solone alberga.

Carlo ha detto...

E' quel "per non dimenticare" che mi fa apprezzare un progetto come questo, in un Paese che dimentica facilmente, pur avendo vissuto momenti di assoluta atrocità e profondo, cupo mistero. Soprattutto quest'ultimo, lo si trova puntuale in quasi ogni fatto di mafia o di terrorismo, avvenuto nel nostro Paese. Ma anche certi omicidi, scontato ricordare Pasolini, non derogano da tale regola del mistero. Mi auguro che venga proposto e diffuso nelle scuole, come fonte di approfondimento culturale. Perché se aspettiamo che il popolo italiota, di sua iniziativa, vada a documentarsi, allora possiamo pure rinunciarci.

Ciao Sara.

Andrea ha detto...

Non m'importa niente distinguere se certi strumenti sono per non dimenticare o per ricordare o per imparare, l'importante è che si possa avere accesso a certe informazioni. Se certe problematiche vengono conosciute, sicuramente è anche più facile risolverle. Benvenga la rete degli archivi!

Sara ha detto...

Lorenzo mi pare che tu capisca a modo tuo.

Mariella ha detto...

Mi sembra un bel passo, importante.

Sara ha detto...

Lorenzo non hai argomentato, hai fatto i tuoi prercorsi francamente opinabili, lo sai.

Carlo ha detto...

Ciao Sara, spero mi consentirai una breve replica a quel tizio che si firma "Lorenzo".

Senti, coso, usa la cortesia, oltre che la buona creanza, di non replicare ai commenti altrui, soprattutto ai miei. Eviteremo, così facendo, che io replichi, a modo mio, ai tuoi inutili sproloqui, talmente inutili che quando li incontro in qualche blog, li salto a piè pari senza degnarli della minima attenzione. Fai come me, è meglio. Qua, di "inadeguato" ci sei solo tu.

Inoltre, leggi quello che scrivono gli altri prima di pontificare e definirli "inadeguati". Io non ho scritto che con un progetto come quello presentato da Sara, ci si possa documentare sui "misteri" di questo Paese. Ho scritto che è importante come strumento per diffondere conoscenza, in un Paese dove tanti giovani non sanno cosa sia la strage di Piazza Fontana o della stazione di Bologna. Poi, eventualmente e lo aggiungo adesso, puoi anche scoprire che ci sono "misteri" ancora non svelati, dietro certi fatti.

Sara ha detto...

Lorenzo se le cose non le sai, evita di parlarne.

semola ha detto...

... non entro nel merito della discussione...
... ma per stemperare gli animi avrei un dubbio, un "mistero" da risolvere...
...mi dica un po', signorina Sara archivista capo... mi saprebbe dire che significchi la parola "palliatone"? Che significchi?

Sara ha detto...

Semola non lo so! dove l'hai pescata? al lago baffone?

semola ha detto...

..... era una citazione di un vecchio film di Toto/Sordi...
... uff! non solo non capita.... ma maco ha rasserenato gli animi...
... un successone n'somma...

Andrea ha detto...

Riguardo alla nota di Lorenzo al mio commento in cui dice che non mi preoccupo di sapere come funzionano gli strumenti, faccio presente che il dizionario Treccani definisce "strumento" qualsiasi arnese, congegno, dispositivo e sim., necessario per compiere una determinata operazione o svolgere una attività. Chi usa uno strumento (es. un computer) non ha pertanto nessuna necessità di sapere come funziona, purché se ne serva e lo sappia usare per il fine cui è stato realizzato.
Quanto al 'me ne frego' di matrice fascista, informo il mio interlocutore che la mia autoironia era tutt'altro che involontaria, essendo interessato alla divulgazione delle informazioni, piuttosto che alla produzione di sterili considerazioni pseudo filosofiche.
Mi piacerebbe infine sapere su quale base il signor Lorenzo si è appoggiato per poter affermare che i giovani (tutti) non sanno leggere né scrivere.

Sara ha detto...

wiki-Lorenzo!

Andrea ha detto...

A tale Lorenzo non do risposta. E' inutile.

Costantino ha detto...

Gli archivi , le archiviste e gli archivisti hanno ispirato vicende, racconti, misteri, film, hanno alimentato discussioni e fantasie.
Se non ci fossero stati, sarebbe occorso crearli.

UnUomo.InCammino ha detto...

Gli archivi sono dei contenitori di dati.
Bisogna capire con quali dati sono stati riempiti e quali dati sono stati rimossi, non immessi ovvero omessi.
Ad esempio, nel Dopoguerra, ci furono un fracasso di omicidi politici compiuti a danno dei fascisti. Come osserva il tuo amico Massimo Fini, ahah, un sacco di fascisti diventarono di colpo comunisti e furono più realisti del re e furono feroci nel giustiziare un bel po' di neri per farsi vedere genuinamente rossi.
Quei crimini furono documentati? registrati?

Sara ha detto...

Uomo non ti resta che fare una prova, vai nell'archivio di stato della tua citta' e chiedi.
Dire a priori che non ci sono i documenti, non va bene.